Migliaia i tifosi, laziali ma anche di altre squadre, giunti da varie regioni, nel primo pomeriggio di ieri si sono riuniti all’Olimpico, sotto la curva Nord, per ricordare Gabriele Sandri a dieci anni dalla morte. Era l’11 novembre 2007, quando Gabbo, 26 anni, in viaggio con gli amici per seguire la Lazio in trasferta, fu ucciso da un colpo sparato da Luigi Spaccarotella, all’epoca agente di polizia, nella stazione di servizio di Badia al Pino Ovest sull’A1, come ricorda Ansaldi su Il Messaggero
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All’Olimpico tifosi uniti per Gabbo
A dieci anni dalla morte in migliaia provenienti da tante regioni hanno ricordato Gabriele Sandri
Sopra e sotto il palco, molti tifosi, senza colori e senza bandiere. "Nonostante abbia girato l’Italia e incontrato molti – dice Piergiorgio Sandri, padre di Gabbo – ancora mi emoziono vedendo tanta partecipazione. Gabriele non sarà mai dimenticato. Qui c’è amore". E di amore parla anche il fratello di Gabbo, Cristiano, che sottolinea la vicinanza dei tifosi che, negli anni, "ci ha scaldato il cuore".
Nella giornata prende la parola pure Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, ucciso il 28 ottobre 1979, durante il derby, da un razzo partito dalla curva Sud: per lui il regalo di una delle foto del padre dalla coreografia “10-100-1000 Paparelli” eseguita durante Benevento-Lazio.
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