Un tatuaggio, tre lettere, un logo odiato. La A, la Esse e la Erre, acronimo per Associazione Sportiva Roma. È una pista ancora non confermata ufficialmente, ma dietro quel disegno potrebbe esserci la spiegazione del ferimento di ieri mattina a Napoli in corso Umberto I. La dinamica è stata ricostruita dalle forze dell'ordine in base alla testimonianza della vittima, Simone R., un 19enne romano residente nella Capitale.
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Accoltellato per un tatuaggio romanista
Potrebbe essere stato quel tatuaggio con lo stemma della Roma a scatenare l'aggressore e, in una logica perversa, a portare all'inspiegabile coltellata
Il ragazzo ha detto agli agenti di essere stato aggredito da un uomo incappucciato che, apparentemente senza motivo, gli avrebbe sferrato un fendente a una gamba. Portato al Pronto soccorso del Loreto Mare, il ragazzo è stato medicato e dimesso poco dopo: guarirà in una quindicina di giorni. La lesione riportata era superficiale, come quella che, negli scontri tra frange violente di tifosi, viene definita una puncicata: una coltellata leggera che serve per far paura più che per ferire gravemente. Un atto intimidatorio, scrive Nino Falco su "Il Messaggero".
A scatenare l'aggressione potrebbe essere stato il tatuaggio, molto vistoso, che la vittima ha su una spalla. Tre lettere che formano il logo della squadra di calcio della Roma. Un simbolo che chi mastica calcio riconosce a prima vista come marchio di un nemico. Potrebbe essere stato quel logo a scatenare l'aggressore e, in una logica perversa, a portare all'inspiegabile coltellata.
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