Metabolizzare l'addio di Lukaku non sarà facile. Romelu, al di là dei 21 gol stagionali, rappresenta nell'immaginario popolare (insieme a Dybala) l'idea di una Roma diversa, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Che in questa stagione è arrivata sesta ma che comunque, inte grata con altri calciatori chiesti da De Rossi, può continuare ad aspirare a vincere. Magari non il campionato ma restare protagonista in Europa League (soprattutto ora che non scenderanno più le terze classificate della Champions), ambire finalmente a non uscire più al l° o 2° turno in Coppa Italia, oltre ad un posizionamento nell'Europa che conta. Per questo motivo è difficile rassegnarsi alla partenza del belga. Anche perché non c'è nemmeno l'alone di mistero che potrebbe incuriosire sul nome del sostituto. A Trigoria il centravanti titolare - al quale affiancare un giovane da far crescere e aspettare, leggi l'Omorodion di turno - già c'è e si chiama Tammy Abraham. Più di qualcuno storcerà il naso ma è l'inglese, se il mercato non deciderà in modo diverso presentando offerte milionarie, ad avere oggi le più alte chance di guidare l'attacco giallorosso nella prossima stagione. E a pensarci bene è abbastanza curioso: lo scorso anno, prima del tremendo ko contro lo Spezia che lo ha costretto a rientrare marzo, Abraham era considerato il papabile da sacrificare sull'altare delle plusvalenze per sistemare i conti. Poi l'infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro ha cambiato i piani, costringendo il club ad agire in modo diverso. Dodici mesi dopo, il dubbio si ripropone con l'aggravante però che Tammy difficilmente potrà raggiungere la valutazione della scorsa estate.
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