Tammy Abraham ha tolto la maschera, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Il calvario cominciato lo scorso 19 febbraio per un contrasto fortuito con Gianluca Mancini che gli ha lacerato la palpebra sinistra, sta finendo. Una decina di giorni erano previsti e una decina di giorni sono stati: sabato ha rimosso parte dei punti gli altri si sono riassorbiti) e ieri si è allenato con il viso completamente scoperto. Ieri a Trigoria è apparso sorridente e senza alcun segno visibile sotto l'occhio. Ma non si può ancora scrivere la parola fine, perché un conto è allenarsi con i compagni di squadra e un altro è giocare una partita di Serie A. La prognosi prevedeva un periodo di assoluta attenzione, ma con l'introduzione della mascherina che proteggeva completamente l'occhio è stato possibile convocarlo per la gara contro il Salisburgo. Tammy, come prevedibile, si era reso conto durante l'allenamento della vigilia come il suo campo visivo fosse limitato e che sarebbe stato un problema giocare l'intera partita in condizioni precarie. Ecco perché Mourinho gli ha preferito Belotti, facendolo entrare solamente al minuto 87: "Il problema è l'adattamento. Quella è una maschera strana, ha una lente trasparente. Ci sideve allenare e vedere come si sente, adattarsi al campo visuale diverso. Magari tra una settimana o due cambia la dimensione della maschera e sarà più adattabile", ha spiegato José a fine partita.
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Il Messaggero
Abraham su la maschera: toglie i punti e cerca spazio
Ieri a Trigoria è apparso sorridente e senza alcun segno visibile sotto l'occhio. Ma non si può ancora scrivere la parola fine
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