Gira che ti rigira, il calcio torna ad avvitarsi su se stesso. E sceglie il certo per l'incerto, proponendo per l'oggi (e forse anche per il domani) un ritorno al passato per la guida della Federcalcio. Quattro componenti su sette (Lega Pro, Dilettanti, Calciatori e Aia), scrive Il Messaggero, hanno infatti scelto di candidare alla presidenza il nome di Giancarlo Abete, già ex presidente Figc uscito di scena quattro anni fa.
rassegna stampa
Abete: l’anti commissario
Quattro componenti su sette hanno scelto di candidare alla presidenza l'ex presidente Figc uscito di scena quattro anni fa
Le componenti rimproverano a Fabbricini, Malagò e ai sub commissari un immobilismo di sostanza, con decisioni assunte finora senza condivisione con le componenti federali. Dalla scelta del nuovo ct (che al momento è Mancini) al trasferimento delle squadre della serie A e B di calcio femminile dalla Dilettanti alla Figc (e non tutti i club l'hanno presa bene...) e finanche la delibera del Coni che dovrebbe portare alla cancellazione del 2% elettorale per gli arbitri, che ovviamente non ci hanno pensato su due volte a schierarsi contro il commissariamento.
Se ufficialmente A e B sono alla finestra, in realtà una parte delle società guarda con attenzione a quanto accade. Al punto che non appena verrà completato l'iter per la stesura del documento (dopo la C stanno firmando i delegati della Lnd, l'Aic e l'Aia) la richiesta di elezioni ad agosto potrebbe essere appoggiata anche dai club vicini a Lotito. A quel punto, il fronte che si formerebbe rappresenterebbe l'80% (gli allenatori resteranno fuori) con parte di quella serie A senza la quale, secondo Malagò (indispettito dalla candidatura di Cozzoli) "non si può avanzare nessuna candidatura". "Ma a gennaio la A non era commissariata come oggi?", la replica di Sibilia.
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