La Roma torna a dedicarsi al campionato. C'è da ridurre il distacco dal Napoli capolista (-7), anche se con una partita da recuperare, e questo, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, non consente di lasciare altri punti per strada. Ecco che la tappa di Firenze, prima della sosta per gli impegni delle nazionali e soprattutto alla fine di un ciclo di 7 partite (2 di Champions e contro il Chelsea) in 23 giorni, diventa ancora più significativa e al tempo stesso insidiosa.
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A Firenze c’è divieto di sosta
La Roma in casa della Viola cerca la dodicesima vittoria esterna di fila per restare nelle parti alte della classifica
Di Francesco non ha alcuna voglia di interrompere la striscia di successi di fila (4 contando quello di martedì in coppa) e soprattutto punta a battere il record delle vittorie esterne, adesso sono 11 (comprese le 7 del torneo passato con Spalletti), arrivando a 12.
Il rendimento esterno è da grande squadra e soprattutto da vertice. Anche perché Alisson e la migliore difesa del torneo (5 reti subite in 11 gare di serie A e 9 clean sheet su 14 gare stagionali) non hanno mai incassato gol in trasferta. Mai accaduto nelle prime 4 partite di campionato (nel gennaio 2004 i giallorossi arrivarono fino a 5). Oggi c'è la Fiorentina, squadra che ha sempre fatto centro in casa negli ultimi 20 match (41 reti).
Il tecnico giallorosso cambierà di nuovo in ogni reparto il suo 4-3-3. Ma senza esagerare, come è successo nell'ultima partita di campionato contro il Bologna, quando propose 8 novità. È quindi probabile che in difesa rientri Manolas per Jesus, che a centrocampo si rivedano Pellegrini per Strootman e Gonalons per De Rossi e che, nel tridente offensivo, riposi Perotti con l'ingresso di Under o del centrocampista Gerson, per il ballottaggio che ha accompagnato la Roma a Firenze. La scelta dipenderà dalle condizioni meteo: il terreno di gioco rischia di essere pesante e scivoloso, quindi non ideale per le caratteristiche fisiche di Under.
Emerson, intanto, va per la prima volta in panchina dopo l'infortunio del 28 maggio durante Roma-Genoa e l'operazione al crociato.
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