rassegna stampa

«Roma, riparti verso la vetta»

(Il Messaggero – M.Ferretti)  Olimpico, ore 12,30: sotto gli occhi del presidente James Pallotta e della sua leggendaria Hall of Fame, la Roma cerca contro l’Atalanta il primo successo casalingo.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) Olimpico, ore 12,30: sotto gli occhi del presidente James Pallotta e della sua leggendaria Hall of Fame, la Roma cerca contro l’Atalanta il primo successo casalingo. La squadra giallorossa, che non riesce a vincere all’Olimpico da sei partite (due sconfitte e quattro pari) ci prova per la quarta volta in questo campionato: dopo aver pareggiato contro Catania e Sampdoria e aver perso contro il Bologna, gli uomini di Zdenek Zeman - reduci dalla batosta di Torino - non possono fallire l’appuntamento con i tre punti se non vogliono, già a ottobre, concorrere per obiettivi di secondo piano.

Nei giorni passati il dg Franco Baldini ha fissato il traguardo stagionale della Roma, la zona Champions, e non riuscire a superare neppure l’Atalanta complicherebbe, e non poco, i programmi. Zeman guarda più in alto. «Io sono ancora convinto che la Roma abbia tutte le carte in regola per poter competere con le migliori, ma non deve giocare come a Torino. Le conclusioni legate alla partita contro la Juventus sono tutte brutte, anche se il secondo tempo è finito uno a uno e loro hanno segnato nel recupero. Io ritengo che la Roma si deve convincere delle proprie possibilità: si gioca in una città e in una squadra importante e quindi si deve competere. E per farlo bisogna sforzarsi», il virgolettato del boemo.

La sveglia di Torino, come l’ha definita Zeman, ha lasciato evidenti tracce all’interno della squadra («Mi sembra che si sia allenata meglio...») e nella testa del tecnico che oggi dovrebbe spedire in panchina Burdisso («Il suo problema non è tanto fisico, piuttosto tattico. Nel senso che non riesce e non crede tanto in quello che si deve fare, visto che da sempre gioca in un certo modo e fa fatica a farlo in maniera diversa») con la promozione di Marquinhos. «Esclusioni eccellenti? Per me tutti i giocatori della rosa possono scendere in campo. L'esclusione eccellente non so cosa sia, cerco di far giocare chi mi dà maggior fiducia e mi baso su quello che vedo durante la settimana», spiega Zeman che non può fare a meno di elogiare il giovanissimo difensore brasiliano, «che può dare alla squadra qualità che finora non si sono viste».

Oltre a Burdisso, ci sono altri due giocatori che non hanno soddisfatto completamente il boemo: Lamela e De Rossi. «Mi aspettavo di più da Erik, è vero. Lui adesso ha problemi con la porta avversaria, ha difficoltà a chiudere l’azione. Ho cinque attaccanti e mezzo, il mezzo è Tallo: Totti è unico, gli altri hanno caratteristiche diverse tra loro, per me vanno bene». Più lungo il discorso su DDR. «De Rossi finora non ha giocato da De Rossi. Io non ho litigato con lui, il mio rapporto con Daniele è buono e non credo che non sia un vincente. Dice non gli piace il mio gioco? Ma il gioco lo fa lui, non io..». E ancora. «Alla squadra continuo a chiedere quello che le chiedo dal primo giorno: i comportamenti, la voglia di migliorare, di proporsi e di lottare per qualcosa. Roma da scudetto? Io non faccio passi indietro dopo Torino»

Ci sarà Pallotta, oggi in tribuna. «Sono contento che è arrivata la proprietà, il presidente ha fatto vedere che c'è interesse e che si vuole crescere. Penso che sta facendo in questo momento il possibile per poter migliorare sia la società che la squadra. Alle mie spalle c’è una società solida, non mi è mai mancato niente. Pallotta non mi ha chiesto nulla di particolare. Lo stadio? Si farà nel 2025.... Adesso ci sono tante cose da fare e lui ha dimostrato di avere molta voglia di fare».

E il processo di destabilizzazione che, secondo Baldini, è in atto da parte della stampa? «Personalmente non ho problemi, non sento le radio e non leggo i giornali. Quello che mi viene raccontato, però, non sono cose positive per la squadra e per la società. Siamo qui non tanto per la stampa, ma per i nostri tifosi e cercheremo di dare loro delle soddisfazioni. Poi capisco che ognuno ha il suo giocatore preferito e lo difende. Per me sono tutti miei, non c'è problema. Dodò? Spero che per la prossima partita sarà possibile utilizzarlo».

Finalino sullo sconto di pena ad Antonio Conte. «Un parere? Non ho un parere, non ho letto le motivazioni».