rassegna stampa

Zeman-Ventura, che sfida!

(Corriere dello Sport-R.Boccardelli) Si erano dati appuntamento di nuovo in serie A dopo Pescara-Torino del 12 maggio scorso, guarda caso, ultima sconfitta esterna dei granata.

Redazione

(Corriere dello Sport-R.Boccardelli)Si erano dati appuntamento di nuovo in serie A dopo Pescara-Torino del 12 maggio scorso, guarda caso, ultima sconfitta esterna dei granata. Certo, Ventura non poteva sapere che avrebbe ritrovato Zeman all’Olimpico e sulla panchina della Roma. Ma questo cambia poco. I dominatori della cadetteria nella scorsa stagione, così simili, così diversi, si ritrovano faccia a faccia in questo anomalo monday-night in Rome.

VECCHI ALL’AVANGUARDIA - Fanno 129 anni in due, 65 il boemo, 64 il genovese in granata. Ma curiosamente sono due allenatori che hanno sempre proposto (e cercano di proporre ancora) un gioco avanti, nello spazio e nel tempo. (..) Perchè Zeman e Ventura tra le cose che li avvicina, hanno anche un bel caratterino, spesso difficilmente leggibile da dirigenti e giocatori. Ma in comune hanno anche l’estrema originalità della loro proposta calcistica, studiata, applicata e perseguita spesso in solitaria contro tutto e tutti. Così il 4-3-3 di Zeman e il 4-2-4 di Ventura sono diventati due veri e propri marchi di fabbrica, due etichette doc che identificano questi due vecchi stregoni (nel senso buono) del calcio italiano.

IN PUNTA DI TATTICA - (...)  E anche allora, come oggi, il miglior attacco contro la miglior difesa. Certo, dando un’occhiata oggi alla cifra tecnica delle due probabili formazioni, dovremmo dire che sulla carta non c’è partita a favore della Roma. Ma se poi approfondisci su come Zeman e Ventura si sono giocati le partite precedenti... Allora va detto che stasera all’Olimpico può succedere di tutto.

Certo, il canovaccio tattico sarà scontato: Roma subito in avanti e Torino a difendere, ma pronto a ripartire. Perchè il 4-2-4 di Ventura, schema del favoloso Brasile degli Anni Sessanta, in realtà è un 4-4-2 in fase di non possesso, considerando anche che uno dei due attaccanti è spesso un trequartista, capace di fare il pendolo tra attacco e centrocampo. Vero è che in alcune fasi di gioco, soprattutto quando gioca contro altre “piccole”, Ventura fa rimanere alti i due esterni d’attacco per allungare il campo e avere più spazi per giocare. Ma contro Zeman dovrà comprimersi e tirarsi indietro. Come una fionda però, pronto a ripartire e a colpire in contropiede. E’ la storia di Torino-Pescara 4-2 della passata stagione. Tra l’altro Ventura può anche avvalersi del quinto uomo di difesa, che non sottrae al centrocampo ma che risponde al nome di Gillet, il portiere più bravo coi piedi, in grado di guidare la difesa e di partecipare al gioco d’impostazione da dietro. Non a caso un fedelissimo di Ventura.

PRESSING - Zeman è votato al pressing e al gioco d’attacco ma attenzione. Il Torino a volte rischia proprio accettando il pressing avversario, utilizzando Gillet per uscirne e per liberare uno degli esterni con il lancio medio-lungo e a campo spalancato visto che gli avversari, attirati in avanti, sono poi costretti a correre all’indietro. La Roma naturalmente ha uomini in grado di aprirsi la strada del gol sia in virtù degli schemi zemaniani che dell’abilità individuale, che in soggetti come Totti, Lamela e Osvaldo non manca di certo. (...) I due vecchi condottieri promettono gol e spettacolo.