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Zeman: “Non pioveva e si è vista la Roma””

(Corriere dello Sport – R.Maida) Stavolta, tra arbitri e carambole, la ruota ha girato dalla parte giusta, consentendo alla Roma di respirare.

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Maida)Stavolta, tra arbitri e carambole, la ruota ha girato dalla parte giusta, consentendo alla Roma di respirare. La classifica torna improvvisamente gradevole, con un sesto posto che riduce a sette punti il distacco dalla zona Champions League, e la risposta caratteriale dei giocatori dimostra che nessuno aveva fretta di scaricare l’allenatore. E anche se non si è visto un gioco spettacolare pazienza. A Zdenek Zeman la squadra piace così. «Sono soddisfatto - assicura - non solo per il risultato ma anche per la prestazione. Oltre ai due gol abbiamo creato tante occasioni che non abbiamo sfruttato. La squadra ha giocato un buon calcio con ritmo e aggressività». Battendo anche i fischi preventivi dell’Olimpico: «E’ normale. A Roma non perdonano velocemente le sconfitte nel derby. Ma noi ci siamo preparati bene in settimana e siamo entrati in campo con voglia di lottare e di rifarci. Contro il Torino non diluviava e siamo riusciti a giocare a calcio...».

L’ANALISI - Zeman non ha visto grandi cambiamenti nell’atteggiamento tattico: «Abbiamo giocato come sappiamo evitando gli errori che in altre partite sono costati cari. La fase difensiva è sempre stata così. E anzi, se devo fare una considerazione, avremmo potuto giocare più alti. Comunque sono contento che la Roma non abbia preso gol». Merito anche dell’abbassamento di Bradley, che ha fatto da schermo davanti alla difesa assicurando equilibrio: «E’ vero, ha fatto molto bene sia in fase di recupero che in fase di impostazione. Ma la posizione di questa partita dipendeva dal Torino, che attaccava con quattro uomini. Avevo bisogno di quel tipo di lavoro». Dalla fase offensiva invece si sente quasi completamente appagato: «Siamo arrivati a 30 gol. E non ci è arrivato nessuno. Vorrei però che i miei giocatori si buttassero di più negli spazi. Lo impareranno. Osvaldo ha già i tempi giusti, Lamela sta imparando e Totti non ne farà più ma sarà utile per lanciare gli altri, come Florenzi e Balzaretti». Beh, Balzaretti è ancora poco efficace: «Per me il suo impegno merita un dodici in pagella. Non sempre ha il piede giusto. In questo caso è stato da cinque. Ma la media del suo rendimento è da sufficienza alta, soprattutto grazie alla fase difensiva». Molto meglio sta giocando Marquinhos, 18 anni. Zeman conferma: «Sono felice di lui. Nessuno si aspettava di vedere tanta autorità e applicazione da un ragazzo del 1994».

PROVOCAZIONI - In questo caso non può criticare l’arbitraggio. E a suo giudizio il rigore su Marquinho c’era: «L’arbitro d’area era a due metri e ha visto le spinte: ci sono due falli, prima di Ogbonna e poi di D’Ambrosio. E’ rigore. Anzi due rigori visto che i falli erano due. E ci poteva stare un rigore anche su Lamela, che è uscito con una caviglia fasciata. Il rigore su Marquinho non è inesistente come quello che ci hanno fischiato durante la partita con l’Udinese». Acqua passata. Come lo sfogo di Pjanic del derby, anche se Zeman non smette di bacchettare un giocatore con il quale non ha ancora trovato un buon feeling: «Ha fatto una buona partita, sbagliando tre o quattro palloni brutti che hanno concesso una ripartenza all’avversaria. Deve crescere tatticamente, mentre tecnicamente io non l’ho mai discusso. In settimana ha chiesto scusa ma io non ho chiesto il motivo di quel comportamento. Stavolta ho notato che ha festeggiato togliendosi la maglia. E anche questo è sbagliato. Ma non mi faccio condizionare. Forse i miei calciatori non sono abituati a segnare tanto...». Destro si sta disabituando, a forza di stare fuori: «Vengo criticato perché lo lascio in panchina, ma ha avuto l’occasione giusta». E non ha segnato. Assomiglia a un’altra frecciata.