(Corriere dello Sport - R.Maida) Un fulmine squarcia l’ottobrata romana, proprio mentre la Roma festeggia con orgoglio i campioni migliori della sua storia. Zdenek Zeman attacca i giocatori di adesso, evitando per una volta la risposta indignata su Antonio Conte e i tribunali sportivi. Sono tre gli uomini sotto accusa, uno per ruolo, alla vigilia della partita contro l’Atalanta: Burdisso in difesa, De Rossi a centrocampo, Lamela in attacco. Zeman non è contento del loro inizio di stagione e lo comunica apertamente ai tifosi. Primo colpo: «Burdisso non ha più problemi fisici. Semmai tattici. Non ha assimilato il mio sistema di gioco perché ancora non crede in quello che fa. Comunque crescerà: è un ragazzo serio. Capisco che non sia facile per lui cambiare modo di difendere dopo 15 anni di carriera...». Secondo colpo: «De Rossi non ha ancora giocato da De Rossi da quando ci sono io. Non abbiamo litigato, il rapporto tra noi è buono. E non credo che il problema sia il ruolo. Forse fatica perché fisicamente non è al top. Se il mio calcio non lo convince non so che dire. A giocare è lui...». Terzo colpo: «Da Lamela mi aspettavo di più, è vero. Già l’anno scorso aveva difficoltà con la porta avversaria. Anche quest’anno gli capita: più volte si trova in zona gol ma non riesce a finalizzare l’azione».
rassegna stampa
Zeman ne ha per tutti
(Corriere dello Sport – R.Maida) Un fulmine squarcia l’ottobrata romana, proprio mentre la Roma festeggia con orgoglio i campioni migliori della sua storia.
EPURAZIONE - Dei tre imputati, potrebbe resistere soltanto De Rossi nella formazione titolare. Ma l’inquietudin è più profonda perché certe parole possono essere - queste sì - destabilizzanti per l’equilibrio della squadra, già fragile per stessa ammissione dei dirigenti. Zeman non solo ha sparato contro due leader dello spogliatoio (De Rossi e Burdisso) ma ha anche continuato a criticare i giocatori senza prendersi colpe specifiche per i risultati scadenti delle prime cinque partite. I giocatori, a torto o a ragione, non amano essere citati in sala stampa come esempi negativi. Zeman comunque non trema: «Tutti i ragazzi della rosa sono uguali. Sta a me scegliere quelli giusti di volta in volta. Contro l’Atalanta cercherò di inserire chi mi dà fiducia in questo momento: chiedo alla squadra voglia di migliorare, di proporsi, di lottare per qualche cosa. Anzi, per la verità lo chiedo dal primo giorno di ritiro». E qualcuno, a suo parere, non l’ha capito. Altro che Hall of Fame.
LA CONFERMA - Boccia anche il giovane Tallo, escluso per la seconda settimana di fila dalla lista dei convocati: «Ho cinque attaccanti e mezzo a disposizione e scelgo. Il mezzo è Tallo. Ma non lo butto via, ha qualità». Aspettiamolo, allora. Come il miglior Stekelenburg, che Zeman viceversa rincuora: «E’ un ottimo portiere e ho massima fiducia in lui. Ha preso gol brutti ma nella sconfitta di Torino non ha responsabilità. Nemmeno per la punizione di Pirlo: aveva otto uomini davanti».
REAZIONE - Si aspetta che la Roma, tanto più davanti al presidente Pallotta e alle vecchie glorie, vinca la prima partita all’Olimpico: «Dopo la sveglia di Torino (dice proprio così, ndr), abbiamo lavorato meglio. Vedremo se questa applicazione darà i suoi frutti contro l’Atalanta, che è un avversario da non sottovalutare visto che ha battuto il Milan a San Siro. Speriamo di dare qualche soddisfazione ai nostri tifosi». E se Pallotta si sta dedicando allo stadio di proprietà più che a incitare la squadra, non sarà un alibi: «Trovo giusto che si dedichi a questo. Se non ci si muove per tempo, lo stadio si fa nel 2025... Per il resto, sento una società solida dietro alle spalle. I dirigenti sono sempre qui con me. tutti hanno voglia di crescere. Poi è logico che il presidente non sia contento di come stanno andando le cose. Ma non lo siamo neanche noi». Ci mancherebbe altro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA