(Corriere dello Sport – R.Boccardelli) - Stavolta non potrà essere all’Olimpico per tifare e gustarsi la sua Roma.
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Zarrillo: I tifosi romanisti sono unici al mondo
(Corriere dello Sport – R.Boccardelli) – Stavolta non potrà essere all’Olimpico per tifare e gustarsi la sua Roma.
Ma la giustificazione è più che valida. Un’ora dopo la fine di Roma-Cesena, Michele Zarrillo salirà infatti sul palco del Gran Teatro a Saxa Rubra per un concerto molto atteso dai suoi fan. «E se dovessi andare prima allo stadio - dice il cantautore romano e... giallorosso - rischierei seriamente di arrivare al concerto senza voce. Semmai posso invitare io i tifosi. Se volete, dopo lo stadio possiamo vederci per quasi tre ore di buona musica» .
Zarrillo è un tifoso discreto ma appassionato, che vive in modo molto privato il suo essere romanista da sempre, ma che rivela una conoscenza della Roma e del calcio da addetto ai lavori. E di questa nuova Roma Michele è entusiasta. «Mi sembra ci sia un nuovo progetto, su basi futuribili e intriganti. Certo, forse bisognerà attendere un po’, avere pazienza, dare tempo alla società di completare una rosa competitiva ai massimi livelli e al tecnico di immergersi totalmente nella realtà del calcio italiano e romano. […]
DIVERTIMENTO - E’ un altro concetto che Michele apprezza in questa squadra. «Sì, ci si diverte, ci si aspetta sempre qualche giocata ai livelli del Barcellona, si intravede la possibilità di vedere un calcio bello, divertente e alla fine anche vincente. Almeno così credo e spero. La Roma gioca un calcio che definirei elegante e dinamico. Certo, non potevamo aspettarci di diventare il Barça in tre mesi» . Un buon mix tra vecchi e nuovi secondo Zarrillo. «Mi piacciono molto giocatori come Lamela e Osvaldo, ma sono anche contento che possano coesistere con gente come Taddei e Perrotta ad esempio, che hanno fatto la storia dell’ultimo decennio romanista in una squadra troppe volte seconda in campionato e non sempre per colpa sua. Naturalmente un discorso a parte va fatto per Totti, forse l’ultima bandiera, che ha rinunciato ad un enormità di vantaggi, ma forse per un privilegio ancora più grande: giocare un’intera carriera con la nostra maglia e, una volta chiusa, essere ricordato come il miglior giocatore della storia giallorossa. Quanto a De Rossi, è giusto che Daniele faccia i suoi ragionamenti, ma io spero davvero che resti[…]»
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