Guardiamoci indietro e non diventiamo di pietra, se ci riusciamo invita questa mattina il Corriere dello Sport con un fondo a firma di Marco Evangelisti. Abbiamo sprecato tre settimane della nostra vita e sudato freddo una mezza nottata per scoprire a quale destino sarebbe andato incontro Massimiliano Allegri. Scusate, chi? Massimiliano Allegri. Ha giocato al calcio, cominciando con il Cuoiopelli e finendo con l?Aglianese. Poi ? diventato allenatore e ha perfino vinto lo scudetto, un paio di anni fa. Viso da arcangelo, vita avventurosa e spirito appassionato. Dicono sia rimasto a Milano per amore, e per amore chiunque ? disposto a rinunciare a una parte di se stesso.
rassegna stampa
Uno come Max ? meglio perderlo che trovarlo
Guardiamoci indietro e non diventiamo di pietra, se ci riusciamo invita questa mattina il Corriere dello Sport con un fondo a firma di Marco Evangelisti.
Allegri ha rinunciato alla propria sensibilit?. Ha sopportato molto a lungo le ironie di Silvio Berlusconi, presidente del Milan, uomo politico di vasta popolarit? e umorista. L?atmosfera rilassata di Villa San Martino deve avergli suggerito che quel comunicato uscito sul sito ufficiale del Milan era una trovata del principale, uno dei suoi celebri scherzi. L?allenatore va a cena con i massimi dirigenti per chiedere un rinnovo del contratto che non gli concedono e il presidente onorario mette per iscritto che il gioco da impostare ? stato tracciato in un?accurata discussione. Dopo i tortellini e aspettando il cacciucco. E per iscritto Berlusconi mette pure che sono stati chiariti i doveri della societ? verso l?allenatore e viceversa.
I toni sono quelli di un padre che spiega al pupo come meritarsi la paghetta. L?Allegri che hanno conosciuto a Roma, quello stufo di sentirsi sopportato in casa, quello che nelle conferenze stampa faceva le smorfie del perseguitato, quello che aveva assorbito e ritrasmesso entusiasmo per le idee nuove di cui la societ? a targa statunitense pretende di nutrirsi ? stato sostituito da qualche ultracorpo davanti al carisma di Berlusconi e agli incoraggiamenti di Galliani. Per quanti errori imperdonabili abbiano commesso i dirigenti della Roma, non si pu? pensare che fino a tre giorni fa fossero certi di ingaggiare Allegri solo perch? lo avevano sognato di notte. E allora stia pure l? Max, a fingere di sorridere mentre Berlusconi lo cucina. Di tutti gli sbagli romanisti, questo ci sembra il peggiore: aver pensato che Allegri fosse l?uomo giusto.
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