Nella Roma sono in tanti a giocare con i social network (Twitter e Instagram soprattutto), ormai il sistema di comunicazione privilegiato dai giovani. Ma esiste a Trigoria una specie di codice etico non scritto che ogni calciatore deve rispettare per non mettere in imbarazzo la società.
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Twitter, qui è facile seguire Strootman
Nella Roma sono in tanti a giocare con i social network (Twitter e Instagram soprattutto), ormai il sistema di comunicazione privilegiato dai giovani. Ma esiste a Trigoria una specie di codice etico non scritto che ogni calciatore deve rispettare...
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, bisogna anche preoccuparsi degli impostori. Lo stesso Garcia ne ha uno su Twitter. Cinguetta usando il suo nome e la sua immagine. In molti ci sono cascati, visto che il falso allenatore ha quasi 12.000 followers, Ha avuto problemi pure Adem Ljajic, che non ha un profilo personale e anzi è stato vittima di una signorina che attraverso internet si è dichiarata la sua fidanzata. Non era vero, ovviamente.
Ma succede pure il contrario. Alcuni giocatori della Roma sono iscritti a Facebook e lo usano per comunicare con gli amici. Però non pubblicano il vero nome per non essere assaliti dalle richieste di amicizia dei tifosi assetati di passione e di gossip.
Per quanto riguarda Twitter, non a caso, la Roma ha pubblicato pochi giorni fa la lista dei profili veri. In linea di massima i giocatori della Roma si muovono con stile. Non era così lo scorso anno con un pioniere di Twitter, Osvaldo, che sparò una bomba telematica proprio dopo un derby perso: la finale di Coppa Italia del 26 maggio. Insultò pubblicamente l’allenatore Andreazzoli, invitandolo a festeggiare con i tifosi della Lazio. E non era nemmeno la prima volta che si sfogava attraverso il suo profilo, spesso trasformato in ring virtuale per i battibecchi con i tifosi. Anche per questo all’inizio della stagione Garcia ha chiesto un certo contegno alla squadra. Ovviamente è vietato l'uso del telefono a tavola e nello spogliatoio.
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