(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - Sono passati tredici anni da quelle sfide infuocate. La Roma di Zeman al vecchio “Delle Alpi” per affrontare la Juve. Erano anni in cui i bianconeri vincevano tutto, mentre i giallorossi non erano ancora competitivi per lo scudetto. Con il doloroso addio di Del Piero, in campo è rimasto un solo superstite di quelle sfide: Francesco Totti. Antonio Conte, che oggi è l’allenatore dei Campioni d’Italia, all’epoca indossava ancora gli scarpini. Il capitano della Roma è un esempio di longevità e non solo. Non è facile mantenere la concentrazione, gestire le tensioni, sopportare ritiri e viaggi per così tanti anni. Di compagni ne ha visti passare tanti. [...]
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Tredici anni dopo è Totti il superstite delle sfide al veleno
(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – Sono passati tredici anni da quelle sfide infuocate.
Oggi Totti è molto diverso da quel ragazzo che sfidava la Juve. Che si arrabbiava per i torti subìti (ricorda ancora un clamoroso fallo da rigore di Deschamps su Gautieri, proprio a Torino), che aveva già assaporato il sapore speciale di battere i bianconeri. Ma sotto la guida di Capello si è tolto le maggiori soddisfazioni contro la Juve e con Ranieri ha segnato per la prima volta a Torino. Oggi scenderà in campo nel nuovo stadio bianconero con uno stato d’animo diverso, con un’esperienza che dovrebbe aiutarlo a gestire le forti pressioni.
La sfida alla Juventus, in quegli anni, la preparava con qualche settimana d’anticipo, perchè nelle partite che la precedevano doveva evitare ammonizioni che sarebbero costate la squalifica proprio in quella giornata speciale.
Stasera gli mancherà Del Piero, avversario leale e amico in tanti anni trascorsi anni in Nazionale. Non trovarlo a centrocampo, al momento dello scambio dei gagliardetti, prima del fischio d’inizio, gli provocherà un brivido. Ma sarà un attimo, perchè in quei momenti bisogna rimuovere in fretta le emozioni. E quando è in campo Totti riesce a farlo benissimo.
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