Se celebrassimo Totti per i suoi 228 gol, che pure sono un’enormità, gli faremmo un torto. Per capire la sua grandezza e magari per spiegare anche la sua prodigiosa longevità, bisogna andare oltre quelle 228 prodezze.
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Tra i segreti del campione che batte l’età
Se celebrassimo Totti per i suoi 228 gol, che pure sono un’enormità, gli faremmo un torto. Per capire la sua grandezza e magari per spiegare anche la sua prodigiosa longevità, bisogna andare oltre quelle 228 prodezze.
Perché se fosse solo un attaccante o, meglio ancora, un semplice centravanti, sarebbe facile liquidare la pratica, dicendo che nessuno, tranne il grande Piola, ha segnato più di lui. Sarebbe sufficiente per un altro campione, non lo è per Francesco Totti.
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, Totti si è adattato, ma senza svilirsi, trovando in ogni ruolo e in ogni situazione la forza per imporre la sua classe. Probabilmente questa sua capacità di essere universale, completo, sempre ispirato da un concetto di calcio totale, ora gli sta consentendo di nascondere gli anni, di aggiungere stagioni su stagioni, senza accusare flessioni o cadute.
E’ raro trovare in un campione un mix così perfetto e completo: Rivera ha disegnato geometrie indimenticabili, ma non segnava come Totti. E Baggio ha regalato emozioni straordinarie, gol da favola, ma non ha mai avuto il nerbo e la fisicità di Totti: Baggio, sì, è stato uno splendido numero dieci, non si può dire lo stesso di Totti. C’è chi lo ha inventato centravanti, come Spalletti e chi trequartista, come nella Nazionale di Zoff. Chi lo ha utilizzato come seconda punta come Lippi al Mondiale e chi, negli anni giovanili, addirittura da esterno, come Zeman. Totti non si è mai ribellato, non ha mai sollevato eccezioni, si è adeguato interpretando il suo calcio senza incertezze.
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