(Corriere dello Sport - R. Maida) - Fino a ieri mattina, soltanto gli immigrati italiani si erano accorti della Roma. E soprattutto di Francesco Totti, che alcuni vogliono presidente al posto di Obama (c’è lo striscione esposto all’aeroporto come prova).
rassegna stampa
Totti: Destro qui sarai Top
(Corriere dello Sport – R. Maida) – Fino a ieri mattina, soltanto gli immigrati italiani si erano accorti della Roma. E soprattutto di Francesco Totti, che alcuni vogliono presidente al posto di Obama (c’è lo striscione esposto...
Sul giornale più importante, il Chicago Tribune, che ha una lussuosa sede all’interno di uno dei tanti grattacieli della città, non si accennava minimamente allo sbarco della squadra in Illinois. Nonostante un inserto da dodici pagine riservato allo sport, l’unico spazio dedicato alla partita di oggi era una foto che illustrava i lavori di adattamento al Wrigley Field per trasformare il "diamante" da baseball in un campo di calcio. Ma nel corso della giornata qualcosa è cambiato. I giornalisti del posto sono stati invitati alla sessione di allenamento della mattina, a cui ha fatto seguito un’insolita conferenza stampa a bordo campo con le voci di Pannes, Baldini, Bradley, Zeman e, ovviamente, Totti. Una ventina di cronisti tra televisioni, giornali e siti internet ha così potuto conoscere da vicino gli alieni del soccer. Vederli muovere, sudare, parlare. E soprattutto incontrare la star internazionale, che qui i pochi appassionati di soccer chiamano Todi.
IN VENA - Gli domandano subito della finale dell’Europeo, l’evento più riconoscibile al di qua dell’oceano. Ci fosse stato lui, l’Italia avrebbe battuto la Spagna? Totti fa il signore: «No, avremmo perso lo stesso. Anzi, con me in campo non saremmo neppure arrivati in finale» . L’interprete Claudio traduce, gli americani ridono. Hanno preso subito in simpatia questo tipo ironico con il gladiatore sul braccio che la canottiera della Roma non copre. Simpatia ricambiata, tra l’altro, come conferma la recente vacanza a Miami con la moglie Ilary. Totti ammette: «L’America è un altro mondo, un altro stile di vita. Qui c’è meno pressione per i calciatori, mi affascina una cultura tanto diversa» . Tanto che nel corso degli anni, per un’esperienza da queste parti, aveva pensato di lasciare la Roma: «E’ stata un’ipotesi. Anche di recente mi è venuto in mente» .
CONCENTRAZIONE - Acqua passata, però. Il presente è rappresentato da Zeman e dal Wrigley Field. Totti non ha mai giocato a Chicago ed è alla seconda esibizione assoluta negli Stati Uniti, dopo quella dell’estate 2004 a New York contro il Celtic. Partirà da esterno anche stavolta? «Io sono a disposizione, faccio quello che chiede l’allenatore. Sono disposto ad adattarmi come ho sempre fatto nella mia carriera. L’importante è giocare, perché alla fine è la passione per il calcio che mi spinge a continuare anno dopo anno» . Zeman sogghigna al suo fianco, mentre Totti commenta la frase del capo e dell’amico: «Se ha detto che corro più di 13 anni fa è solo perché a Vienna eravamo all’ultimo giorno di ritiro e volevo dare tutto... Ma a parte questo, la condizione migliora. E sono convinto che alla fine di agosto, quando comincerà il campionato, mi sentirò ancora meglio» .
BENVENUTO MA... - La chiusura è per il mercato e per l’imminente arrivo di Mattia Destro. Totti non lo giudica un campione affermato, uno di quegli acquisti che aveva chiesto con vigore alla società, ma è abbastanza soddisfatto: «E’ un giovane promettente, spero che diventi un top player nel giro di due o tre anni. Lo spero soprattutto per lui. Come spero che la trattativa si concretizzi. Certo, Siena è una piazza molto diversa da Roma: cercheremo di metterlo a suo agio, una volta che sarà tra noi» . Stop. Totti saluta e corre sotto la doccia. Ma prima di lasciare il campo, scherza con il consigliere Baldissoni a proposito del benvenuto pubblico a Destro: «Vi ho fatto un bell’assist, vero?»
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