Il caso di Adrien Rabiot è stato il primo segno tangibile, che il processo che sta portando l'Italia a diminuire il suo fascino, non sia del tutto inarrestabile. Tutto parte dalle parole di Kingsley Coman dal ritiro dell’Under 21 francese, che nella giornata di ieri ha invitato Rabiot a venire in Italia:"Ci siamo parlati e gli ho detto che giocare in Italia può essere interessante per lui. Adrien è comunque abbastanza grande per decidere da solo. Se i tifosi del Psg non hanno capito la mia scelta non posso farci nulla, è stata una decisione su cui ho riflettuto a lungo. Volevo essere considerato per il mio valore".
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Thiago Motta: “Rabiot è forte. A questo punto dipende solo da lui…”
Il caso di Adrien Rabiot è stato il primo segno tangibile, che il processo che sta portando l'Italia a diminuire il suo fascino, non sia del tutto inarrestabile.
Questi giovani giocatori, nonostante le loro qualità, non riescono ad ottenere nel breve periodo nei rispettivi club e lo slancio di Rabiot nel suo progetto romano è proprio questo.
Un altro esempio è Mamadou Sakho che, sempre dal ritiro di Clairefontaine, però con la nazionale maggiore, ha affermato: "Capisco e rispetto la scelta di Adrien. Io ho fatto la mia, perché a Parigi c’era una gerarchia difficile da scalare".
Sulla questione Rabiot si è espresso anche Thiago Motta, che è sembrato ottimista: "Credo che Rabiot sia un grandissimo giocatore e lo ha già dimostrato l’anno scorso quando è sceso in campo. Poi dipende da lui, da cosa vuole lui: magari sta cercando nuove motivazioni in un altro campionato, però se resta al Psg può essere un giocatore importante. Quando è stato in forma è sempre sceso in campo, anche se al centro la concorrenza è alta. Personalmente spero che resti, perché a me piace molto come calciatore e sono sicuro che può dare il suo contributo a questa squadra. E’ giovane e per lui è una scelta difficile, perché non è semplice a quest’età andare in un altro campionato, ma sarà Adrien a prendere la decisione finale".
Anche alla Roma, Rabiot avrà una forte concorrenza, ma la differenza in questo senso potrebbe farla Rudi Garcia visto che, già nella sua prima annata, ha saputo valorizzare in maniera indipendente i suoi giocatori, dandogli una nuova motivazione che ha avuto l’effetto decisivo una volta chiamati in causa.
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