rassegna stampa

Stadio della Roma, sveliamo i dettagli

(Corriere dello Sport – G.Marcotti) – La nuova Roma si confronta con con il meglio del calcio mondiale in tutto ciò che esula dal campo alla conferenza “Leaders in Football” tra ieri e oggi a Stamford Bridge. 

Redazione

(Corriere dello Sport - G.Marcotti) - La nuova Roma si confronta con con il meglio del calcio mondiale in tutto ciò che esula dal campo alla conferenza “Leaders in Football” tra ieri e oggi a Stamford Bridge. E cioè sponsor, marketing, comunicazioni e globalizzazione. A comporre la squadra giallorossa nella due giorni londinese l’amministratore delegato Mark Pannes, il direttore commerciale Christoph Winterling e il capo della comunicazione Catia Augelli. Sull’agenda incontri con sponsor (in primis la Disney, con cui la Roma ha già siglato un accordo di sei anni) e scambi di idee con altri club e operatori di settore. Nello stadio dei campioni d’Europa che per 48 ore si trasforma in un forum di idee e opportunità, il trio giallorosso sonda, esplora e sparge il messaggio di una società che guarda avanti, a cominciare dal nuovo stadio. (...)

PROGETTO - Al di là dell’area dove sarà costruito il nuovo impianto, l'idea è di scegliere il progetto giusto nelle prossime settimane, ultimare il “project financing” (cioè strutturare il finanziamento dell’impianto) nei primi mesi dell'anno nuovo e iniziare i lavori già nel 2013. Il costo? Da determinare, ma si parte da 200 milioni. Che potrebbero diventare di più. Dan Meis, l’architetto incaricato, ha partecipato alla costruzione dell’Emirates, lo stadio dell'Arsenal a Londra che per numero di posti - 60mila - e comfort si avvicina all'idea della Roma. Ma l’impianto dei Gunners è costato circa 500 milioni. Si parla molto di “modello inglese”, ma la dirigenza giallorossa ha puntanto lo sguardo in America, su quel gioiello che è lo Stadium dei Dallas Cowboy, e sul modello tedesco soprattutto per quanto riguardo l’aspetto della fruibilità. Prezzi popolari - anche solo 10 Euro per vedere il Borussia Dortmund campione di Bundesliga - e al tempo stesso comfort e tanta attenzione per i “corporate” disposti a spendere di più. Un esempio su tutti è quello del Bayern Monaco, dove all’Alliana Arena 12mila tifosi pagano 120 euro all’anno per un abbonamento in curva, mentre ben 6mila pagano mediamente 7.500 per un abbonamento “hospitality” che offre una serie di servizi in più (pranzo, parcheggio, ecc.). Formule differenziate per far sì che la partita resti accessibile a tutti. E altre idee da esplorare con l’aiuto dello sponsor. (...)

SPONSOR - Un cavallo di battaglia è il coinvolgimento degli sponsor nel progetto-stadio. Un po’ per venire incontro alle loro esigenze, un po’ per rendere il rapporto duraturo. In questo contesto, la Roma è al lavoro anche sul fronte dei naming rights , i diritti a griffare lo stadio che, se ceduti ad una grossa azienda, possono essere utili ad ammortizzare i costi inziali: anche in questo caso gli Stati Uniti e la Germania hanno fatto scuola, ma è in Inghilterra che è stata raggiunta la cifra record di 168 milioni con la sponsorizzazione dell’ex City of Manchester Stadium da parte dell’Etihad Airways. Poi ci sono altre fonti di redditi da esplorare. Come il turismo sportivo. Barcellona, Liverpool e Arsenal sono maestri nel vendere all’estero pacchetti turistici che includono partita e visite a musei e attrazioni locali. Come fanno notare quelli della Roma, «se a Liverpool in un weekend si può vedere porto, museo dei Beatles e Anfield, a Roma si potrebbe stare un mese...» . E in effetti è vero. Una volta nel calcio si viveva solo di botteghino. Poi solo di diritti tv. I tempi sono cambiati, la Roma si sta adeguando, come ha spiegato al mondo del calcio riunitosi a Londra.

OPPORTUNITA’ - Alla fine è il direttore commerciale a sottolineare come la presenza del club giallorosso a Leaders in Football per il secondo anno consecutivo sia preziosa«Leaders in football è una grandissima opportunità per la Roma per portare ancora una volta il suo brand in un contesto internazionale» , ha sottolineato Winterling. Che ha anche ribadito come «la società stia lavorando per essere sempre più globale. Dopo gli accordi con Disney e Volkswagen ci stiamo proiettando verso un mercato sempre più ampio, quello che un marchio come la Roma e una città come Roma meritano» .