rassegna stampa

Sprint Destro. Ma Borini vola verso Liverpool

(Corriere dello Sport – R. Maida) – Borini al Liverpool e Destro alla Roma.

Redazione

(Corriere dello Sport - R. Maida) - Borini al Liverpool e Destro alla Roma.

E’ una possibilità che da ieri sera si è fatta molto concreta. Gli inglesi sembrano pronti a rilanciare per l’attaccante della Nazionale, su indicazione dell’allenatore Brendan Rodgers che lo ha allenato allo Swansea: «Speriamo che si possa raggiungere un accordo già questa settimana, sarebbe fantastico. I tifosi del Liverpool lo ameranno» , l’ammissione del tecnico che a mezzanotte ha provato poi a smorzare lo slancio attraverso il sito ufficiale del proprio club. Alla Roma andrebbero circa 12 milioni, che Sabatini dirotterebbe subito su Destro, attualmente in comproprietà tra Genoa e Siena. Borini, in questo momento in vacanza dopo gli Europei, tornerebbe quindi in Premier League a distanza un anno. E venti giorni dopo essere stato riscattato dalla Roma per oltre 5 milioni. Domanda: è Destro un acquisto stellare? Forse l’equivoco nasce dalla terminologia: tra le parole campione, top player, crack e la più sobria definizione di «giocatore forte» vincono sempre le prime nell’immaginario collettivo. Ed è giusto che sia così perché senza utopia, come direbbe Franco Baldini, la vita è più vuota. Ma la Roma spera di vincere a modo suo e con i suoi tempi. Proverà a esaudire i desideri di Francesco Totti ( «Per vincere servono i campioni, in questo momento siamo al di sotto di Juve, Milan e Inter» ) e le legittime aspirazioni dei tifosi che come il loro capitano non vogliono un altro anno di transizione. Ma soffiando con meno violenza sul mercato rispetto ai modelli Abramovich o Mansour. Ci sarà quindi un acquisto importante, a seconda delle opportunità. Ci sarà il «nome roboante» che Sabatini aveva anticipato non più tardi della scorsa settimana. Un elemento che molte squadre hanno seguito e cercato. Ma sarà un calciatore del livello di Mattia Destro, non di Van Persie (...)

Questo è. E agli occhi dei più ottimisti apparirà deludente. Per questo Sabatini, due giorni fa, ha chiarito il suo pensiero nella sala stampa di Riscone: Il tecnico dei Reds si sbilancia: «Vogliamo chiudere subito per Fabio» Poi smorza i toni... «Non ci sarà un acquisto fragoroso» . Non fare un acquisto «fragoroso» non significa non rinforzare la squadra. Significa investire sulle stelle che si stanno accendendo nell’universo del pallone. Significa vedere prima sbocciare un talento e strapparlo alla concorrenza. Significa non strapagare Van Persie ma creare il nuovo Van Persie. Di più la Roma non intende spingersi. Almeno oggi.

Al di là delle potenzialità finanziarie della proprietà, i dirigenti della Roma hanno fatto una scelta. Che può essere condivisa o meno ma che va recepita: a parità di budget, meglio prendere tanti prospetti di fenomeno che un solo fuoriclasse per ogni sessione di mercato. L’operazione Lamela in questo senso è stata indicativa. La Roma prevede che i 17 milioni siano solo la base di partenza del valore del giocatore, che negli anni si triplicherà.

Zeman avrà il compito dichiarato di migliorare il rendimento medio della Roma, perché diventi bella e produttiva. Ed è bene essere chiari: non esiste una contrapposizione tra la società e Totti. Esiste una divergenza di vedute e di interessi. Totti è il capitano, esprime il punto di vista del calciatore e del tifoso, che è quello di vincere subito; la società invece ragiona su un processo di crescita graduale, influenzato dal business plan che hanno studiato gli americani (e la banca Unicredit). Il dibattito è pronto: chi ha ragione? Il cuore dice Totti, che stimola la frenesia di ogni essere umano a raggiungere i risultati il prima possibile. La testa invita ad aspettare: magari il talento che si scopre campione arriva e rende di più del campione che non sfrutta il talento. L’importante è che la Roma, il 31 agosto, sia più forte. E più vicina alle grandi d’Italia, a prescindere dall’impatto mediatico dell’acquisto. Su questo tutti concordano (...)