rassegna stampa

Sorpresa a Milano: Tachtsidis

(Corriere dello Sport – R.Maida) Nemmeno i giocatori hanno capito la verità fino in fondo. Troppe prove, troppi rimescolamenti.

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Maida)Nemmeno i giocatori hanno capito la verità fino in fondo. Troppe prove, troppi rimescolamenti. La Roma arriva a Milano accolta da un clima autunnale e incuriosita dall’incertezza del centrocampo: tutto è nella testa di Zeman, che terrà la sentenza in sospeso fino alla riunione del pomeriggio. In assenza dell’infortunato Bradley, soltanto De Rossi è sicuro di giocare. Ma non sa se farà il regista oppure l’interno. Per le altre due maglie sono in corsa tre giocatori: Pjanic, Florenzi e Tachtsidis. La sensazione è che vedremo una linea tutta nuova rispetto alla partita con il Catania.

L’ACCIACCO - Alla soluzione del rompicapo contribuisce il leggero infortunio di Pjanic. Che ha recuperato, sì, dopo un paio di giorni di doloretti. Ma che non ha eliminato il problema al tendine del polpaccio, che infatti ieri mattina ha ripreso a vibrare. Zeman ha convocato lo stesso il suo giocoliere, con l’idea di testarlo in giornata. Però a questo punto il principale indiziato alla panchina è proprio Pjanic, con la promozione di Florenzi e Tachtsidis.

PRO E CONTRO - Le parole della vigilia invece non aiutano. Sarà che forse neanche Zeman ha deciso ma il mistero ha resistito alla nottata, sotto la pioggerella milanese. Dilemma importante, soprattutto contro il centrocampo muscolare dell’Inter. Con Tachtisidis la qualità sarebbe garantita. E l’incognita dell’esordio in serie A in uno stadio da brividi come San Siro non va considerata più di tanto: all’esordio assoluto nella Roma, a Chicago, Tachtsidis si è presentato segnando un gol a cucchiaio da venti metri. Semmai, con lui in campo De Rossi dovrebbe traslocare nella posizione di interno. Quindi, la linea mediana cambierebbe per intero rispetto al debutto: tre caselle, tre novità. Un rischio.

MOVIMENTI

- Eppure,

Taddei insidia Piris: il paraguaiano resta in vantaggio. Castan e Burdisso sono pronti alla sfida

a causa delle condizioni fisiche di Pjanic, è proprio questa la composizione più facile da prevedere. Con l’inserimento di Florenzi, interno sinistro come nel secondo tempo di Roma-Catania, si smembrerebbe la catena mancina con Balzaretti e Totti. Che aveva funzionato benissimo nelle ultime amichevoli ma si era aggrovigliata contro il Catania. Sarà riprovata più avanti. Sull’altro lato, invece, partirebbe De Rossi (confermato: venerdì ha avuto solo un affaticamento, sta bene), qualche metro più vicino alla porta, sperando che l’avanzamento in stile Nazionale gli consenta di andare più spesso al tiro.

DIFESA

- Non dovrebbe viceversa cambiare il quintetto difensivo: Stekelenburg ha vinto quasi certamente (e definitivamente) il ballottaggio con Lobont, è inamovibile la coppia Burdisso-Castan, è irrinunciabile Balzaretti per corsa ed esperienza sulla sinistra. Piris, infine, è favorito su Taddei a destra, nonostante l’allenamento di ieri che lascia credere il contrario. A Zeman, Piris è piaciuto contro il Catania: sarebbe sorprendente se gli fosse negata una possibilità anche contro l’Inter.

IL TRIDENTE

- Davanti, nell’ottica di una Roma offensiva ai massimi livelli, dovrebbe essere arrivato il momento del trio Destro-Osvaldo-Totti. Anche se Zeman non ha quasi mai provato Destro...a destra. «Tutti e tre hanno le qualità per giocare in qualunque ruolo dell’attacco» ha chiarito il capo. E’ la spiegazione di una squadra che va a San Siro senza paure. Per lo spento Lamela e per lo spumeggiante Lopez, dunque, è probabile un inizio da riserve. Insieme con l’ivoriano Tallo, alla prima convocazione dell’anno.