(Corriere dello Sport) Tra i giovani della Roma è quello che ci ha messo meno di tutti gli altri a convincere. Alessandro Florenzi, dal suo ritorno a Trigoria andato in scena l’estate scorsa, ha convinto Zeman, i tifosi, la società. E, dalla settimana che finisce oggi, anche Prandelli, che lo ha convocato in Nazionale maggiore. «Il debutto con l’Italia - ha detto il centrocampista a Roma Channel - è stata un’emozione unica, tutti i bambini lo sognano. L’inno ti stringe ai compagni, al gruppo, ma è come se si stringesse tutta l’Italia. E’ molto importante per me, lo sento».
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«Sono Florenzi il mio segreto è la semplicità»
(Corriere dello Sport) Tra i giovani della Roma è quello che ci ha messo meno di tutti gli altri a convincere. Alessandro Florenzi, dal suo ritorno a Trigoria andato in scena l’estate scorsa, ha convinto Zeman, i tifosi, la società.
(...) «Ho pensato al mio percorso in questi ultimi due anni, è successo tutto molto velocemente e non è stato facile, ce l’ho fatta anche grazie all’aiuto dei miei genitori. Con abnegazione si possono fare tante cose, io sto cercando di mantenere l'umiltà. Come faccio a non montarmi la testa? Cerco di essere semplice, di fare le cose che facevo prima di diventare famoso tra virgolette. Fa piacere quando ti fermano o ti chiedono l’autografo e la foto, ma bisogna rimanere umili. Ti è cambiata la vita, ma devi rimanere te stesso» .
STIMOLI - Il ventunenne ricorda la crescita calcistica seguita dal padre: «Certe volte mi urlava somaro mentre giocavo e lì un po' ero intimorito. Ma piano piano questa cosa è andata a scemare, anche perché con tutto il rispetto, se me lo dice dentro l’Olimpico non lo sento (ride, ndr) Lui ha sempre cercato di mostrarmi le cose in cui sbagliavo, ma qualche volta è stato bravo perché magari giocavo male e mi incoraggiava. Mi ricordo una volta in cui avevo sbagliato un gol o un passaggio in Primavera e ha iniziato a dirmi cose che non posso ripetere. Una persona gli ha detto “ma come ti permetti a parlare così di lui?” e lui gli “avrò diritto di dire le parolacce a mio figlio...”» .
Con Florenzi, dopo Totti e De Rossi, la Roma ha in squadra un altro romano, romanista e cresciutoa Trigoria: «Una cosa non bella, bellissima. Io, come Francesco e Daniele, sentiamo questa maglia fortemente. Noi abbiamo qualcosa di speciale, sentiamo un po’ di più la responsabilità e ce la prendiamo come è giusto che sia. Da un certo punto di vista non è facile, ma quando giochi senti una spinta in più» .
a.ghi.
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