(Corriere dello Sport) Non si capiva dove volesse arrivare. Quella corsa sfrenata sembrava diretta verso la panchina.
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Simplicio, baci e abbracci
(Corriere dello Sport) Non si capiva dove volesse arrivare. Quella corsa sfrenata sembrava diretta verso la panchina.
Un abbraccio con Luis Enrique o con qualche compagno che gli aveva predetto il gol? Niente di tutto questo. Quella corsa è proseguita oltre, verso la tribuna. Nessuno è riuscito a fermarlo, un inserviente gli ha aperto un cancello e Fabio Simplicio è salito su tra i seggiolini blu a cercare mani e visi familiari con cui dividere la gioia del suo quarto gol in campionato. Ad abbracciarlo lì in tribuna lo attendevano la moglie Elaine e il figlioletto Jordan.
Un abbraccio speciale per un gol che forse riscatta il centrocampista brasiliano dopo un periodo difficile, trascorso più in panchina che sul campo. Simplicio, infatti, non giocava da quasi un mese: 1 aprile, Roma-Novara 5-2. Anche in quell'occasione aveva contribuito alla causa con una rete che però non gli era servita per venire riconfermato nelle successive partite (complice anche un infortunio). Neanche un minuto di gioco contro Lecce, Udinese, Fiorentina e Juventus. E non che la Roma senza di lui sia andata bene, visto che ha rimediato tre sconfitte e una vittoria senza il brasiliano.
INCURSORE - Un giocatore, Fabio Simplicio, che anche quest'anno ha ribadito la sua vocazione di ottimo incursore. Quattro reti in 17 partite di campionato. Una media di una ogni 202 minuti giocati. Non poco per un centrocampista che il vizio del gol lo ha sempre avuto e che con quella messa a segno contro il Napoli ha realizzato la quarantatreesima rete in Serie A. Un destino strano quello del brasiliano, che quest'anno non era stato inserito neanche nel gruppo partito per il ritiro di Riscone di Brunico, salvo poi segnare contro l'Atalanta e sparire. Segnare ancora contro il Napoli nella gara di andata e di nuovo sparire. Segnare contro il Novara e di nuovo sparire. Eppure con Simplicio in campo la Roma ha perso solo quattro volte e soprattutto ha ottenuto 9 vittorie e 4 pareggi. Non poco in una stagione travagliata come quella che sta vivendo la formazione di Luis Enrique. E a fine partita è stato tra i primi a unirsi al capitano Francesco Totti per andare a cercare un confronto con la Curva Sud.
DIFFICILE - Non c'era, sotto la curva, Bojan Krkic. L'attaccante spagnolo a fine partita spiega il perché. «Stavo in panchina e non ho capito quello che stava succedendo. Sono rientrato nello spogliatoio ma se lo avessi saputo sarei andato anche io sotto la Curva. E' la prima volta che mi capita una cosa del genere» . Bojan difende se stesso ma anche la squadra. «Abbiamo fatto bene tante volte ma in alcuni momenti determinanti è mancata la fortuna. Quando entri in una dinamica di questo tipo poi è difficile riuscire a uscirne» .
TADDEI - Anche Rodrigo Taddei racconta il momento della Roma. «Stiamo cercando di superare tutto questo con le nostre forze e con le nostre qualità. Luis Enrique? Un grande allenatore e un grande uomo. I tifosi? E' normale la contestazione. Loro ci seguono ovunque e vogliono vedere una squadra che lotta come oggi» .
Riccardo Loria/infopress
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