rassegna stampa

Sannino: Conte ha la mentalità Garcia il coraggio

La differenza sta nei dettagli. E’ sempre stato cosi e sempre sarà cosi nel calcio. E’ lo stesso concetto del tecnico Sannino sul duello Roma-Juve per lo scudetto, come riporta oggi il Corriere dello Sport: “Parto dal fatto...

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La differenza sta nei dettagli. E' sempre stato cosi e sempre sarà cosi nel calcio. E' lo stesso concetto del tecnico Sannino sul duello Roma-Juve per lo scudetto, come riporta oggi il Corriere dello Sport: "Parto dal fatto - dice Sannino - che la Juve rimane la squadra da battere: è bene oliata, viaggia a memoria e ha saputo conquistarsi una grande credibilità. La Roma è partita benissimo ma sta segnando un po’ il passo, una flessione forse fisiologica: è sempre portata ad attaccare ma dipende molto da Totti, quando manca Francesco la differenza si avverte".

Su Garcia: «Ci voleva un personaggio del genere, perché simboleggia il coraggio di osare. Questa è la differenza tra lui e Conte, che invece arriva da lontano con la sua mentalità vincente. A Roma ci stanno provando per la seconda volta: dopo Luis Enrique, ecco un allenatore che arriva da fuori. Ma di certo a Garcia non manca l’umiltà: è entrato sulla scena del nostro campionato in punta di piedi, si è dimostrato una persona solida, oculata. La Roma è riuscita a mandare a memoria un modo di giocare diverso e ha svoltato».

Le assenze pesanti della Roma: «Quando c’è qualcosa che non gira si pensa sempre agli assenti. Nel caso specifico penso soprattutto a Totti. Gervinho è un grosso giocatore ma in campo il capitano ha una resa che va oltre: una grandezza che si misura anche con la sua personalità, con il carisma che lo porta a saper gestire certe situazioni in partita. Totti è un giocatore da monitorare in ogni momento, anche gli avversari hanno un diverso modo di porsi quando lui è in campo, perché può scattare sempre l’illuminazione come succede con Pirlo».

Totti ai Mondiali: «Certamente sì. Totti è un’icona, un grande uomo per le qualità che ha saputo far vedere in questi anni. Finché gioca a questi livelli un pensiero alla Nazionale non è soltanto lecito ma doveroso. Sta facendo un campionato straordinario ma anche ai tempi di Zeman e Luis Enrique era stato un trascinatore, seppure in un contesto diverso. E’ il più importante per la capacità di trasformare una squadra, senza dimenticare De Rossi. Ma bisogna parlare anche di Florenzi che sta crescendo molto bene».

La difesa della Roma: «Fino a un certo punto, perché credo che la miglior difesa sia l’attacco. La Roma tiene palla, concede poco, ha una grande filosofia che la sta portando lontano».

Lotta scudetto: «E’ presto per stabilirlo, il campionato è ancora lungo. Lo stesso Napoli ha realizzato una buona striscia. La Juve, se la valutiamo in termini di esperienza e di solidità complessiva, rimane la squadra più attrezzata. Il Napoli ha un potenziale offensivo straordinario, in attacco ha fiammate spettacolari, forse manca soltanto un po’ di continuità. La Roma, in proiezione, è la squadra che può crescere più di tutte. Il pronostico, dunque, rimane apertissimo e coinvolge le tre squadre con percentuali quasi analoghe: 35 per cento Juve, 30 Napoli e Roma, riservando il 5 per cento ai soliti outsider, dalla Fiorentina all’Inter».