rassegna stampa

Rudi: “Mi sento romanista”

Ridi Garcia ridi. Forse è la prima volta che gli abbiamo visto dipinto sul viso un sorriso pieno, senza condizioni, senza il retrogusto guardingo di chi sa, ha capito, di essere capitato in una piazza tanto affascinante quanto difficile per un...

Redazione

Ridi Garcia ridi. Forse è la prima volta che gli abbiamo visto dipinto sul viso un sorriso pieno, senza condizioni, senza il retrogusto guardingo di chi sa, ha capito, di essere capitato in una piazza tanto affascinante quanto difficile per un allenatore. Tanto più che era il suo primo derby.

Diciamo la verità, qualcuno lo aspettava al varco, pronto a declinare le ovvietà delle stagioni passate. Lazio furba e vincente, Roma facile preda. Tutt’altro. Garcia ride in mezzo al campo e accoglie quasi timidamente «Sapevo che la Lazio sarebbe calata nella ripresa Noi senza coppe, è un vantaggio...» l’invito di De Rossi di festeggiare insieme verso la Sud. Saluta il pubblico e scende giù, nella pancia dell’Olimpico, piena di soddisfazione giallorossa. La sua Roma, nata neanche tre mesi fa dalle ceneri di due stagioni fallite, è prima a punteggio pieno dopo aver battuto la Lazio nel derby. Ha avuto ragione lui puntando sulla stanchezza della Lazio nella ripresa, ha avuto ragione lui schierando Gervinho all’inizio e chiamando poi Ljajic in campo. Come l’ivoriano aveva spaccato in due la partita di Parma, ieri il serbo ha inserito il turbo devastando la difesa laziale. Ha avuto ragione lui riproponendo una Roma paziente, quasi leziosa nel primo tempo. In realtà aveva fatto bene i conti e messo a frutto le lezioni degli anni scorsi. La Lazio che aspetta andava attaccata sì, ma con calma, senza mai perdere gli equilibri, soprattutto difensivi. Poi, davanti alle telecamere, Garcia riacquista il piglio del leader, non si scompone agli elogi sperticati ed esordisce a sorpresa. «Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio. E’ un modo di dire francese. Era importantissima per noi e per i nostri tifosi. L’avevo detto: un derby non si gioca, si vince. E ora sono quattro vittorie su quattro. E poi voglio dire una cosa ai miei tifosi: che adesso mi sento uno di voi. Mi sento romanista» . E scatta l’applauso in sala «I ragazzi hanno il piacere di giocare insieme. Siamo entrati in simbiosi con i nostri tifosi» stampa. Che dire? Garde l’eglise au milieu du village . L’immagine è originale, un po’ bucolica ma calzante. Sì, la Roma è tornata dove i suoi tifosi la volevano e la vogliono. Pillole interessanti sulla partita e sulle prospettive: «Il primo tempo bloccato? Dipende anche da come imposta la partita l’avversario. Non dimentico che la Lazio ha giocato in Europa Legue tre giorni fa. Il calo inevitabilmente arriva. Così nel secondo tempo abbiamo accelerato. Questa è veramente una partita speciale e viverla è fantastico. Vorrei affrontarla tutte le settimane anche se ho dovuto convincere i giocatori nell’intervallo che questo derby si poteva vincere. I ragazzi hanno il piacere di giocare insieme, la gioia. E questo mi piace. Oggi in questo senso siamo entrati in simbiosi con i tifosi. E’ stata una magia. L’obiettivo resta di finire tra le prime cinque. E’ vero però che questa squadra mi piace, e quanto mi piacciono i tifosi! Juve, Milan e Napoli giocano le coppe che ti mangiano energia. Non giocarle in questa stagione può essere un vantaggio per noi. Che sia stato Balzaretti a segnare è stato veramente bello. Era stato molto criticato, se c’era uno che meritava di sbloccare il derby era lui. Meritava di segnare anche Borriello. Visto come sono entrati lui e Taddei? Io il valore aggiunto?. Lo vedremo alla fine. Ma dobbiamo restare umili. Ci saranno momenti difficili, quindi godiamoci questa vittoria ma prepariamoci subito ad una partita difficile come quella che ci aspetta contro la Sampdoria». Se ne va con con l’inno, Roma Roma Roma, a palla nello stereo della macchina», come riporta il Corriere dello Sport.