Il segreto di Rudi Garcia sembrerebbe essere un insieme di lavoro e umiltà. Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, sono proprio i suoi colleghi francesi a riconoscere tali qualità, attraverso il premio come migliore allenatore francese; assegnato ogni anno da France Football, proprio in base alle votazioni di tecnici e giocatori del campionato francese. L'arrivo dell'ex-Lille nella capitale, è avvenuto quasi tra l'indifferenza generale; in un arco di tempo brevissimo, l'allenatore ha dovuto ricostruire una squadra dalle ceneri, riuscendo ad isolare il gruppo dalle pressioni esterne: « Non ho mai guardato al passato - ha affermato Garcia - ma ho tentato da subito di tracciare la mia linea. Di far passare le mie visioni di gioco, di quel calcio fatto di possesso palla e attacco che dà piacere ai giocatori come al pubblico. Questo non è stato difficile, anzi la vera sfida è stata quella psicologica, come convincere alcuni giocatori a rimanere ». « I primi risultati in campionato hanno convalidato la strada intrapresa - ha proseguito Garcia - ma sapevo che le cose si sarebbero consolidate nel tempo, anche perché segnali positivi li avevamo avuti anche nello stage di preparazione, in particolare dopo una giornata vissuta dal gruppo a fare rafting, seguita da una cena che mi ha confermato lo spirito di gruppo che stavo cercando ».
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Rudi in Francia è il numero uno
Il segreto di Rudi Garcia sembrerebbe essere un insieme di lavoro e umiltà. Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, sono proprio i suoi colleghi francesi a riconoscere tali qualità, attraverso il premio come migliore...
La determinazione di Rudi Garcia, ha convinto anche un calciatore che sembrava ormai avere intrapreso una strada lontano da Roma:« Daniele è un giocatore importantissimo - ha spiegato il tecnico francese - in più essendo romano ha un valore identitario aggiunto per la squadra. Quando arrivai, mi spiegò che negli ultimi due anni aveva perso un po’ di smalto e per questo aveva pensato di lasciare il club. Fissammo date e obiettivi, ma quando poi ricevette la chiamata del Manchester United fu lui a dire no e a dimostrare la grande classe sportiva e umana ». La cura Garcia si è dimostrata efficace anche su altri calciatori che in passato avevano deluso; vedi i casi di Balzaretti e Pjanic. Ottimo anche il rapporto instaurato con il capitano Francesco Totti: « Non sono arrivato a Roma con l’intenzione di farmelo amico, non avrebbe di certo funzionato: il nostro è un rapporto di rispetto reciproco nato dall’ambizione comune di fare grande la squadra. Da lui ho avuto la risposta migliore che mai avrei potuto attendere: Francesco aveva e ha fame di vittorie. Lui per me è uno dei migliori al mondo, ma questo non toglie che sia anche una persona semplice, umile ed apprezzata da tutti ».
L'ottimo avvio in campionato e le congratulazioni piovute in questo periodo, non bastano a Garcia; il tecnico vede ancora Juventus e Napoli avanti nella corsa allo scudetto, ma è intenzionato a portare la Roma in Europa per darle il giusto risalto:« I tre titoli di Campione d’Italia conquistati dalla Roma sono pochi rispetto al prestigio che il club ha nel mondo. Spero che riusciremo a cambiare questa tendenza, anche perché il progetto della presidenza di James Pallotta va proprio in quella direzione ».
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