Prosegue con decisione l'idea da parte del Corriere dello Sport (e pochissimi altri) di poter portare a Trigoria Zlatan Ibrahimovic. Questa mattina il giornales sportivo spiega ai suoi lettori perchè è possibile farlo. L'attaccante svedese è, secondo quanto si legge, il tipo d’uomo che Francesco Totti ha sempre invitato la società di cui si è fatto simbolo a cercare sul mercato, a ingaggiarlo prima che sia troppo tardi.
rassegna stampa
Roma-Ibra si può. Ecco perchè
Zlatan è il tipo d’uomo che Francesco Totti ha sempre invitato la società di cui si è fatto simbolo a cercare sul mercato, a ingaggiarlo prima che sia troppo tardi.
L'attaccante svedese, per vie traverse, ha lasciato intendere alla Roma che gli piacerebbe chiudere la carriera in giallorosso. Perciò il club ha pieno diritto di sostenere che lo svedese non si è mai offerto. Perfettamente vero. Il desiderio di Ibrahimovic si compone di tre parti distinte - tornare in Italia, evitare i club in cui ha già giocato cioè Juventus e Inter e Milan, far parte di una struttura in crescita come la Roma - ed è stato reso pubblico da persone che conoscono bene l’attaccante e hanno accesso agevolato ai suoi pensieri.
Dalla Roma trapelano altri due argomenti. Uno è che Ibrahimovic si avvia verso la fine della carriera e non piace che la squadra venga considerata una sorta di cimitero degli elefanti. Ora, a parte qualche esperimento praticamente fallito come quello di Cole, la Roma ha ingaggiato nelle ultime due stagioni De Sanctis, Maicon e Keita, dimostrando se non altro che certi elefanti hanno sette vite se trapiantati nel posto giusto.
L’altro argomento dice che l’acquisto, perché di acquisto vero e proprio dal Paris Saint-Germain si tratterebbe, non è sostenibile nelle attuali condizioni economiche della Roma.
Questo, a detta del giornale, non è vero. Corretto da parte del club evitare di illudere i tifosi sul volume di fuoco economico a disposizione. Ma Ibrahimovic non è fuori dell’ancora piccolo spazio d’azione degli operatori di mercato giallorossi. Lo sarebbe stato in altri momenti e in altre circostanze. Invece qui parliamo di un giocatore di 33 anni, legato al Psg solo fino al 2016, con tutte le evidenze smanioso di andarsene, probabilmente disposto a tagliarsi in maniera sostanziale lo stipendio: dagli attuali 10 milioni netti fino a 6, bonus compresi. E un cartellino destinato in giugno a diventare oggetto di saldo. Per stare alti, diciamo 15 milioni. Si può fare, se si vuole fare. E il Corriere dello Sport prova a spiegare come:
I SOLDI DI DESTRO PER CONVINCERE IL PSG
E' vero che è giovane ma Mattia Destro è ormai finito sula lista dei partenti firmata da Garcia. Con al sua cessione la Roma incasserebbe i soldi (chiede 20 milioni) da mettere sul piatto della bilancia quando si tratterà di pagare Ibrahimovic. O qualsiasi altro fornitore di gol che in ogni caso tra gennaio e l’estate prossima bisognerà trovare.
Cedere subito Destro, se capita l’occasione, e sostituirlo per il girone di ritorno con un centravanti più gradito a Garcia anche se di minore quotazione: un Denis, un Bergessio. Tenendosi il gruzzolo per l’estate calda.
I RICAVI SONO IN AUMENTO. ALTRI 7,6 MILIONI DA TAGLI VARI
Tagli alle spese, abbattimento del monte ingaggi. I giallorossi ci hanno provato, ma com’è come non è alla fine di ogni campagna trasferimenti si ritrovano a dover pagare un po’ più di prima.
Bisogna pagare questo prezzo se si vuole vincere. Non sarà un caso se la Juventus va oltre i 100 milioni di stipendi ai calciatori e la Roma si ferma poco sotto. Almeno 6 milioni a Ibrahimovic andrebbero garantiti e questo non aiuterebbe l’opera di risanamento, da qualche tempo tenuta d’occhio dall’Uefa.
Eppure di qui a poco alla Roma verranno a mancare, senza nostalgia, alcuni ingaggi concessi in altre situazioni. Marco Borriello, per il quale la Roma sta cercando un nuovo datore di lavoro già per gennaio, ha uno stipendio gravoso e antico: 3,5 milioni. Gioca praticamente niente e a fine stagione il suo contratto scadrà. Scade pure quello di Federico Balzaretti, che vale 1,8 milioni. Il terzino è fermo da più di un anno e non si sa se sarà in grado di riprendere la carriera agonistica.
Piuttosto caro è Ashley Cole. Guadagna 2,3 milioni e non si può dire che se dovesse andarsene in anticipo rispetto ai due anni previsti lascerebbe dietro di sé vedove inconsolabili. Si aggiungano nel salvadanaio i 2,2 milioni che oggi prende Destro.
Si arriva così a oltre 7,6 milioni di tagli che da soli fanno abbondantemente lo stipendio previsto per Ibrahimovic. Ci sta anche qualcosa per limare adeguamenti importanti come quello di Florenzi.
LO SPONSOR TECNICO HA APPENA SCELTO LA ROMA...
«Zlatan agrees». Zlatan è d’accordo. Sembra una frase preparata apposta per l’occasione, per certificare una trattativa di mercato, in realtà è il motto che utilizza Nike negli spot che coinvolgono Ibrahimovic, ancora oggi uno dei principali testimonial dell’azienda americana.
Americana è anche la proprietà della Roma, su cui guarda caso Nike ha appena investito in profondità, firmando un contratto decennale come sponsor tecnico. Secondo gli accordi stipulati nell’agosto del 2013, la Roma incasserà 4 milioni a stagione più i bonus. Il più corposo riguarda l’apertura del nuovo stadio, che porterà altri 10 milioni complessivi a Trigoria. Nike è molto interessata all’affare di Tor Di Valle perché intende aprire dei negozi all’interno della struttura che Pallotta vuole pronta entro il 2017. Inoltre ha promesso alla Roma ulteriori premi in caso di scudetto o di partecipazione alla Champions League.
Cosa c’entra tutto questo? C’entra, evidentemente, perché Nike vedrebbe con favore la valorizzazione del marchio Roma, considerato forte in Italia e in prospettiva vincente anche all’estero. Un po’ come il Psg di qualche anno fa.
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