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Roma e Napoli. Nei segreti del turn over

Da una parte il vantaggio di potersi concentrare solo sul campionato, dall’altra il dovere di essere subito competitivi anche in Europa. In ogni caso, costruire bene e farlo pure alla svelta, perché i tifosi di Roma e Napoli avevano fretta.

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Da una parte il vantaggio di potersi concentrare solo sul campionato, dall’altra il dovere di essere subito competitivi anche in Europa. In ogni caso, costruire bene e farlo pure alla svelta, perché i tifosi di Roma e Napoli avevano fretta.

Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, la rivoluzione estiva di Garcia e Benitez parte da premesse differenti. Da una parte, a Trigoria, c’era da ricostruire la squadra soprattutto sul piano psicologico, restituendole motivazioni e consapevolezza dei propri mezzi; dall’altra, a Castelvolturno, c’era da chiudere un ciclo e aprirne subito un altro, con radicali trasformazioni anche nell’impianto di gioco. La Roma ha solo il campionato, il Napoli ha anche l’impegno in Champions: allo scontro diretto di venerdì all’Olimpico la squadra azzurra arriverà avendo nelle gambe due sfide in più (Borussia Dortmund e Arsenal). Nel gioco delle coppie, Garcia è coperto in tutti i ruoli. Benitez ha però una rosa più profonda, funzionale alle ambizioni in campionato e al primo obiettivo del passaggio del turno in Champions. I primi due mesi di campionato raccontano di un approccio diverso al turn over: minimalista quello del francese, più radicale quello dello spagnolo. Garcia ha mandato in campo finora 18 giocatori ed è quello che ne ha utilizzati di meno in tutto il campionato. E Benitez? Ha impiegato 21 uomini in questa prima parte di stagione.

Se i dati precedenti danno l’idea della profondità delle rispettive rose, c’è un altro parametro che meglio di ogni altro restituisce l’approccio dei due tecnici al turn over. Questa volta partiamo da Benitez: in campionato non ha mai schierato la stessa formazione. Garcia no, ha cambiato fondamentalmente solo quando costretto. Non aveva Strootman alla prima giornata, ma poi non ha più tolto l’olandese. Ha scelto Torosidis solo quando Maicon si è fermato ai box. Oggi fondamentalmente lì davanti c’è un solo ballottaggio, Gervinho-Ljajic con l’ivoriano sempre favorito. Per Garcia i titolari sono il centrocampo Pjanic-De Rossi-Strootman e soprattutto la coppia centrale di difesa, Benatia-Castan, sempre insieme. Alla loro sinistra hanno avuto finora Balzaretti ma venerdì sarà squalificato. Dall’altra parte, detto del turn over in difesa e del blocco centravanti-trequartisti del 4-2-3-1 sempre differente, il punto di riferimento è la coppia Behrami-Inler: quattro volte è stata la scelta iniziale per fare schermo in mezzo al campo.