rassegna stampa

Roma e Napoli: lo Scudetto sostenibile

 Vendere per comprare.

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 Vendere per comprare. Smontare tutto per ricostruire, anche meglio di prima. Lo scudetto sostenibile è realtà, non più utopia, Roma e Napoli se lo giocheranno - con la Juve più una possibile outsider - nell’anno della grande rivoluzione. Un tecnico nuovo per giallorossi e azzurri, due rose profondamente ridisegnate in estate. Sono le squadre che hanno portato dentro più volti nuovi e sono anche le squadre che hanno animato l’ultima sessione di mercato: tra acquisti e cessioni, ci ricorda Il Corriere dello Sport,  hanno movimentato giocatori per oltre 300 milioni di euro, più o meno alla pari. Il Napoli è la squadra che detiene i due record del calciomercato 2013-14: ha concluso la cessione più remunerativa, Cavani al Psg, ma anche portato a termine l’acquisto più costoso dell’estate, Higuain dal Real Madrid.

LE PREMESSE - De Laurentiis ha rifatto il Napoli reinvestendo subito i milioni incassati dal Psg dopo la cessione di Cavani, la Roma ha sacrificato tre pedine e ha accontentato le richieste di Garcia. Il saldo delle operazioni di mercato è decisamente di segno opposto: il Napoli ha speso 17,4 milioni in più rispetto a quanto incassato, la Roma ha chiuso addirittura in attivo con un +24,46 milioni di euro. La filosofia - vendere e reinvestire - è la stessa, i risultati operativi sono differenti perché assai diverse erano le premesse. Il Napoli ha un bilancio in ottima salute e già da tempo in linea con i precetti del fair play finanziario, il tutto unito ad una maggiore capacità di spesa legata alla qualificazione in Champions. La Roma si è mossa con esigenze diverse: serviva chiudere il mercato in attivo per dare una sistemata ai conti in una stagione, la seconda di fila, senza l’Europa. L’obiettivo è stato raggiunto: il saldo è positivo anche se, come sottolinea il club giallorosso, questo risultato si accompagna ad un aumento del monte ingaggi.

LA CLASSIFICA - Il Napoli non si è limitato a reinvestire gli oltre sessanta milioni di euro incassati per Cavani: poteva permetterselo ed è andato oltre. Tra le big, solo l’Inter ha chiuso le operazioni estive con un saldo peggiore, -30,65 milioni di euro: ha incassato poco, ha speso tanto per i riscatti (Handanovic e persino Silvestre) e per investire su Icardi e Belfodil. La Lazio ha speso più della Juve, che peraltro ha destinato molte risorse ai riscatti e alle comproprietà: 13,8 milioni per Asamoah e Peluso, ad esempio, contro i 22 più 8 di bonus per Tevez e Ogbonna. Se non fosse arrivata la cessione last minute di Kozak, il club di Lotito avrebbe chiuso addirittura oltre i venti milioni con il segno meno davanti. Il -8,2 milioni del Milan fotografa perfettamente il momento dei rossoneri: con i soldi di Boateng hanno pagato Matri, hanno riaccolto Kakà gratis e hanno concentrato su Saponara l’unico investimento.