Tre punti sotto la Juve, sette partite in 22 giorni tutte sottilmente o pesantemente difficili, una rosa sfiorita per colpa degli infortuni. Tanti, troppi. Abbastanza da mettere in discussione la preparazione impostata da Paolo Rongoni, lo specialista che Garcia ha conosciuto quando guidava il Le Mans, che ha voluto quest’anno alla Roma per sgravarsi di una parte del lavoro - nella scorsa stagione ha seguito personalmente l’allenamento fisico dei giocatori - e che adesso è costretto a difendere.
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Roma dimezzata e appesa a De Rossi
Continua il problema infortuni in casa Roma. Garcia spera di riavere De Rossi, ma la sua presenza è ancora in dubbio.
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, la Roma ha giocato molto in estate. Giocato con il fuoco, si direbbe. E poi ha dovuto rincorrere la forma in una settimana di fatica matta e disperatissima in Austria. Finché ha potuto contare su tanti superstiti li ha ruotati vorticosamente e ha superato di puro talento tutti gli ostacoli. Ma dall’inizio della Champions League ha cominciato a dover lasciare indietro chi non ce la faceva più (Astori, Iturbe, Uçan, poi De Rossi, Holebas, Manolas squalificato, per tacere di Castan che cade e si rialza e ricade dall’inizio della stagione, dieci infortunati a contarli tutti, otto problemi muscolari) e a piazzare tutto il peso sulle spalle degli altri. Che inevitabilmente si spengono almeno 15 minuti troppo presto a ogni partita.
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