rassegna stampa

Roma dai fischi all’ovazione

(Corriere dello Sport-A.Ghiacci) Mancano tre quarti d’ora all’inizio di Roma-Palermo. L’ormai consueta musica rock, che dall’arrivo

Redazione

(Corriere dello Sport-A.Ghiacci)Mancano tre quarti d’ora all'inizio di Roma-Palermo. L’ormai consueta musica rock, che dall’arrivo della proprietà statunitense fa da sottofondo all’ingresso della Roma per il riscaldamento, parte forte forte dagli altoparlanti. Una bella trovata, all’americana, come succede nell'Nba o nell’Nfl: l’adrenalina sale, i protagonisti del campo corrono sotto la Sud in un clima di carica reciproca con i tifosi. Stavolta però, le forti note di Paradise City dei Guns n’ Roses non svolgono il compito più importante: non riescono a coprire i fischi del pubblico. Si sentono chiari, nitidi, sopra i bassi della musica. C’è ancora poca gente all’interno dell'Olimpico, ma il clima già si è capito: la gente è di nuovo stufa del rendimento di Zeman e i suoi. (...)

TENSIONE -La serata è calda e lo stadio pian piano si riempie. Nel frattempo sul prato è sceso anche il Palermo: Balzaretti, esterno sinistro giallorosso ed ex di turno, è passato negli spogliatoi a salutare i vecchi compagni e i dirigenti con cui ha trascorso le ultime quattro stagioni prima dell’attuale. C’è De Rossi con i capelli più corti del solito: sembra in buona forma durante il riscaldamento ma va in panchina. Zeman come sempre ha scelto in base alle sue convinzioni e non ha rispettato le indicazioni e le sensazioni della vigilia: Pjanic e Destro sono ancora tra le riserve. A questo punto bisognerà capire il ruolo dei due all’interno del disegno tecnico-tattico della Roma. Una cosa è certa: nessuno a Trigoria è intenzionato a svalutare due patrimoni così importanti, due giovani come il bosniaco e l’ex del Siena che restano comunque tra le pedine più importanti dell’organico giallorosso. I tifosi rosanero nel frattempo hanno preso posto nel settore loro riservato: sono una cinquantina.

PAZIENZA - Al momento dell’annuncio delle formazioni lo speaker cambia rituale: chiama velocemente i nomi dei giocatori senza richiedere l’aiuto del pubblico per la parte finale del giocatore che appare sui maxischermi. Il motivo è semplice: anche al momento della formazione per la Roma non c'è scampo: ancora tanti fischi, dai quali si salvano solo in pochi, Florenzi, Lamela, in parte Totti, i panchinari che hanno giocato pochissimo finora. Per tutti gli altri, Zeman compreso, arrivano altri fischi e chiari versi di dissenso. Poi uno striscione che vale più di altre mille considerazioni: «Continuate a umiliare questa maglia e chi l’ama, la nostra pazienza dura un'altra settimana». Più chiari di così si muore. Durante la partita, però, i tifosi giallorossi fanno il loro dovere: tifano, cantano e sostengono la squadra. Dopo dieci minuti l’urlo è tutto per il capitano giallorosso, Totti, che sblocca di testa. La Roma sembra sciolta e allora anche il pubblico viene coinvolto nella partita. Il gol del raddoppio di Osvaldo vale una sorta di liberazione per tutti.

FESTA - La paura, visti i precedenti, non ha liberato subito il campo. Alla fine però la Roma è riuscita a ottenere un successo importante, soprattutto per ritrovare un po' di fiducia in vista del derby di domenica. I gol di Lamela e Destro chiudono i giochi, Totti lascia il campo tra l’ovazione generale, e così i tifosi giallorossi tirano un sospiro di sollievo. Lo fa anche la Roma: la tregua è guadagnata. Ora c'è il derby. La testa di tutti è già lì.