(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) -«Idealmente per la tempistica si potrebbe parlare di tre anni, ma più probabilmente ne serviranno cinque» .
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Roma – Coni: accordo per l'Olimpico fino al 2015. Poi si traslocherà nel nuovo stadio
(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) – «Idealmente per la tempistica si potrebbe parlare di tre anni, ma più probabilmente ne serviranno cinque» .
Così, qualche tempo fa, Thomas DiBenedetto, presidente della Roma, riferendosi al prossimo stadio di proprietà. Ieri la Roma ha comunicato di aver raggiunto un accordo con il Coni. L’ad Fenucci: «E’ il tempo minimo per portare avanti il progetto del nuovo impianto dell’Olimpico per le prossime tre stagioni, fino al 30 giugno 2015». Quindi? Si potrebbe tornare alla parola «idealmente» pronunciata dal numero uno giallorosso: tre anni per avere il nuovo impianto. Possibile? Difficile, ma il piano della Roma sembra proprio questo.
FUTURO - Dunque avanti a braccetto con il Coni fino al termine della stagione 2014-2015: «L'accordo - ha dichiarato l'amministratore delegato giallorosso Claudio Fenucci - consente alla nostra società di definire il rapporto relativo all’Olimpico per le prossime tre stagioni, periodo minimo necessario per portare avanti i progetti relativi alla costruzione di un nuovo impianto di proprietà» . E finora la collaborazione Roma-Coni ha dato ottimi risultati per quanto riguarda l’Olimpico: «L'intesa - continua Fenucci - sancisce il clima di fattiva collaborazione che si è instaurato e conferma la volontà del Coni di investire, insieme con la nostra società, per migliorare alcune strutture riservate all'intrattenimento dei tifosi prima e dopo la partita e all'ospitalità delle aziende che Martedì prossimo sbarcano Pallotta DiBenedetto e Pannes Ci sarà un Cda per la ricapitalizzazione vorranno investire sul nostro marchio». (...)
IMPEGNI -Intanto però la proprietà giallorossa non perde tempo. Martedì prossimo, alla vigilia della sfida con l’Udinese, arriveranno a Roma Pallotta, DiBenedetto e Pannes. In agenda un CdA, prima dei prossimi impegni che si chiamano ricapitalizzazione (entro fine maggio) e visione del rapporto della Cushman & Wakefield sulle aree possibili dove poter costruire lo stadio (entro fine giugno). Due mesi importanti, i prossimi, sia in campo che sulle scrivanie di Trigoria. In ballo c’è il futuro della Roma. Con il fulcro, individuato immediatamente dalla cordata statunitense, che è sempre lo stesso: il nuovo impianto di proprietà.
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