(Corriere dello Sport-P.Torri)Il più felice sarà Cesare Prandelli. Perché oggi, no, domani neppure, da intendersi conclusione di questa finestra di mercato, ma dopodomani, da intendersi gennaio del prossimo anno, Giuseppe Rossi tornerà nel nostro campionato. Con grande gioia pure del nostro ct che, in un’intervista rilasciata a questo giornale mercoledì scorso, aveva sponsorizzato fortemente il ritorno di Pepito alle nostre latitudini.
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Roma, a gennaio c’è Pepito Rossi
(Corriere dello Sport-P.Torri) Il più felice sarà Cesare Prandelli. Perché oggi, no, domani neppure, da intendersi conclusione di questa finestra di mercato,
ROMA -Tornerà, dunque. Dove, però? Azzardiamo, ma neppure troppo: alla Roma. Che, dopo aver concluso ieri l’operazione addio a Bojan smistato al Milan, ha l’esigenza nel prossimo futuro di un esterno offensivo che faccia al caso del modulo zemaniano. Appunto, Giuseppe Rossi. Non subito (peraltro il giocatore sta recuperando dalla seconda operazione per la rottura del legamento crociato), ma a gennaio, quando a Pepito, secondo il protocollo medico che sta seguendo, mancheranno poche settimane per tornare in campo.
TRATTATIVA -Secondo alcune fonti molto accreditate, gran parte dell’operazione sarebbe stata già messa in piedi nelle ultime settimane con il totale consenso e assenso del procuratore del giocatore, Federico Pastorello. Su queste basi: prestito gratuito nel prossimo gennaio, con un diritto di riscatto, non obbligatorio, fissato intorno ai dieci milioni da esercitarsi nella sessione estiva del mercato del prossimo anno. Sul giocatore, c’è da aggiungere, da tempo ci sarebbero anche gli occhi del Napoli, ma sempre per quel che ci risulta, Rossi preferirebbe l’opzione giallorossa nella convinzione di poter avere una continuità di presenze maggiore rispetto alla squadra di Mazzarri che, almeno al momento, abbonda di punte esterne (Pandev, Insigne, Vargas).
RETROSCENA - E’ datato ventotto luglio scorso. Giorno in cui la Roma concluse la sua tournèe americana giocando l’ultima amichevole alla Red Bull Arena, New Jersey, contro la nazionale del Salvador. Bene, quel giorno, tra gli spettatori, c’era anche Rossi che, giusto per ricordarlo, è nato proprio da quelle parti (Clifton, New Jersey). Tra il giocatore, i dirigenti giallorossi e Zeman, è molto probabile che ci sia stato un incontro servito, appunto, a capire la disponibilità del giocatore per un suo ritorno in Italia. Disponibilità che non c’è un motivo al mondo per pensare non sia stata data.
FIDUCIA -Rossi, quel giorno, apprezzò molto la fiducia che gli dimostrò la Roma, consapevole come la sua situazione sia tuttaltro che idilliaca visto che da due anni è spettatore forzato, dato che si è rotto per due volte il legamento crociato. (...) E, alla Roma, dovrebbe semplificare la questione stipendio all’attaccante. Rossi è legato al Villareal da un contratto in scadenza nel 2016, ingaggio da circa tre milioni netti all’anno che, con la fiscalità italiana, andrebbero a raddoppiarsi. Ricordato che se arrivasse a gennaio metà dello stipendio sarebbe già stato pagato dal Villareal (retrocesso nella Segunda Division), nel caso, per gli anni successivi, la Roma potrebbe trattare su basi inferiori, magari prolungando il contratto dell’attaccante. Tutto questo, peraltro, solo nel caso in cui il ritorno di Rossi fosse quello di un giocatore tornato ai suoi livelli. Se la Roma, come crediamo, lo prenderà a gennaio, avrà in ogni caso sei mesi di tempo per valutare bene le condizioni del giocatore. Se la risposta fosse positiva, sarebbe un affarone. Con grande gioia pure di Cesare Prandelli. Che, nella Roma tutte le domeniche potrebbe vedere all’opera la coppia che ha in testa per il futuro della sua nazionale. Cioè Destro e Rossi. Mica male, no?
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