E’ come se a un certo punto avessero detto: va bene, vi siete divertiti, adesso basta. Non c’è malafede nel comportamento degli arbitri, statene certi. Solo una sconfinata, deprimente mediocrità che talvolta sprofonda in una standard ancora più basso. La normalizzazione forzata della Roma è cominciata a Torino, nella partita che avrebbe permesso ai giallorossi di eguagliare il record europeo, quindi per certi versi mondiale nella geografia del pianeta calcistico, di vittorie consecutive all’inizio della stagione. Fallo di Meggiorini su Benatia in occasione del gol del pari granata: si può discutere. Niente di cui dubitare invece sul fallo in area di Darmian su Pjanic nel finale. Volendo, possiamo aggiungere qualcosa di marginale eppure significativo: Maicon che viene ammonito per un contrasto nel quale nessuno tocca nessuno e il pallone rotola tranquillo a fondo campo. Capita. Del tutto casuale, come riporta il Corriere dello Sport, l’incontro al ristorante tra l’allenatore del Torino, Ventura, e la cinquina arbitrale. Che vedeva Banti e Damato presenti, a ruoli invertiti rispetto a ieri. Altra combinazione, altra serie di sfortunati eventi.
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Quanti errori con la Roma
E’ come se a un certo punto avessero detto: va bene, vi siete divertiti, adesso basta. Non c’è malafede nel comportamento degli arbitri, statene certi.
Giacomelli viene mandato a dirigere Roma-Sassuolo. Ci sarebbe un rigore su Ljajic che invece viene ammonito per simulazione, ma non sottilizziamo, tanto stiamo giocando con il Sassuolo. Nessuno sottilizza, infatti, finché nel mischione finale davanti a De Sanctis vanno insieme sul pallone Floro Flores e Bradley, lo statunitense arriva prima e viene rovesciato dalla pedata dell’attaccante. Arriva Berardi e sfonda la rete. La partita avrebbe dovuto peraltro essere finita da un pezzo, ma che differenza volete faccia un minuto di recupero in più o in meno.
La Roma sceglie di non lamentarsi. Nel calcio italiano ha torto soprattutto chi sta zitto. Contro il Cagliari non succede nulla di particolare e La Roma arriva a Bergamo assillata da qualche presagio fastidioso. Degli errori di Damato è meglio non parlare.
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