( Corriere dello Sport) -Dopo appena 4 giornate, nella differenza fra la Roma di oggi e quella del campionato scorso c’è un dato che colpisce forse più dei punti (+5 considerando i tre punti ottenuti a tavolino con il Cagliari) e della posizione in classifica (ora 1ª, allora 10ª). Sono i gol subiti: la Roma di Garcia ha la miglior difesa della Serie A (solo una rete incassata), quella di Zeman era già fra le peggiori (6). Alla fine del campionato solo Pescara, Siena e Inter subiranno più gol della Roma passata nel frattempo ad Andreazzoli. E’ la base per indicare almeno 5 motivi per cui questa squadra può lottare per lo scudetto fino alla fine.
rassegna stampa
Qualità e solidità. Roma vincente
( Corriere dello Sport) – Dopo appena 4 giornate, nella differenza fra la Roma di oggi e quella del campionato scorso c’è un dato che colpisce forse più dei punti (+5 considerando i tre punti ottenuti a tavolino con il Cagliari) e della...
(1) SENZA COPPE -
E’ la più scontata delle ragioni, ma anche la più sincera. L’assenza delle partite di metà settimana offre almeno quattro vantaggi.
Il primo: consente ai giocatori di recuperare senza fretta da infortuni e acciacchi vari; a volte, quando la partita di Coppa, o anche quella successiva di campionato, ha un alto livello di difficoltà, gli allenatori accelerano i rientri, così che da un infortunio lieve può nascerne uno più pesante.
Il secondo: Garcia, che è al debutto nel calcio italiano, ha la possibilità di immagazzinare più informazioni potendo concentrarsi su una sola avversaria a settimana.
Il terzo: come è successo nel derby, può sfruttare la stanchezza delle avversarie che escono dalla settimana di Coppa o la possibile deconcentrazione di chi è atteso da una gara di Coppa. Da qui a dicembre, la Roma si infilerà in questo buon calendario: in teoria il 19 ottobre dovrebbe incontrare il Napoli tre giorni prima dell’impegno degli azzurri a Marsiglia, ma è probabile il rinvio al 18 dicembre perché quel sabato nella Capitale ci sarà una manifestazione dei No Tav; l’ 8 dicembre per Roma-Fiorentina prima di Fiorentina-Dnipro e il 15 dicembre per Milan-Roma con i rossoneri reduci dalla partita con l’Ajax (e i giallorossi che potrebbero essere attesi il mercoledì dopo dalla sfida con il Napoli, appunto).
Il quarto: aiuta a conservare le energie fino in fondo alle partite e la Roma, sotto questo aspetto, è già partita bene segnando 10 gol su 10 nel secondo tempo. L’anno scorso, senza le coppe, la Fiorentina ha avuto una bella continuità di gioco che tutti le riconoscevano, così è aumentata rapidamente la sua autostima. Può accadere anche alla Roma.
(2) SORPRESA E RIVINCITA -
Quando, alla vigilia del campionato, abbiamo fatto un sondaggio per capire chi potesse ricoprire il ruolo di anti-Juve (non di candidata principale allo scudetto), solo uno dei 50 personaggi del calcio da noi interpellati ha fatto il nome della Roma (il giusto riconoscimento va a Guido Angelozzi, diesse del Bari). Molti si sono stupiti anche quando Prandelli ha indicato la Roma come possibile sorpresa. Proprio il fattore sorpresa, mischiato alla voglia di rivincita dopo anni buttati via, può dare la spinta decisiva a tutto il gruppo.
(3) L'INFINITÀ DI TOTTI -
Da intendere nel senso letterale del termine: non finisce mai. E’ un fenomeno da studiare perchè fra tutti i giocatori che hanno terminato la carriera più o meno alla sua età la risorsa maggiore era (è) l’aspetto fisico e atletico. Gente come Maldini, o adesso Zanetti, non ha smesso mai di correre. Francesco non smette di correre, ma soprattutto di giocare. Nessuno, a quell’età, ha mantenuto lo stesso livello tecnico.
(4) IL RECUPERO DI DE ROSSI -
E’ da collegare al punto 2. Anzi, è l’esemplificazione del punto 2. Nessuno ha sorpreso più di lui (non Totti, che pure l’anno scorso è stato il migliore) e nessuno ha più voglia di rivincita di lui. La vena sotto la mascella continua a gonfiarsi fino a far sembrare il suo collo quello di un toro. Ma dentro, adesso, il sangue scorre piano, quasi freddo.
(5) L'ORGANICO E IL GIOCO DI QUALITÀ -
Se davvero il derby ha consegnato a Garcia la nuova, anzi, la vecchia versione di Balzaretti, il quadro è completo. La Roma ha 13-14 giocatori forti e di qualità: un portiere esperto, due esterni che salgono e segnano, un trio di centrocampo che per tecnica, forza fisica, dinamismo e capacità tattiche, non ha nessun’altra squadra in Italia, più Totti, Ljajic, Gervinho e fra un po’ Destro. Giocatori di qualità che determinano un gioco di qualità. Con le coppe mancherebbero le alternative, senza coppe è perfetto.
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