rassegna stampa

“A me la Roma è piaciuta”

(Corriere dello Sport-R.Maida) La resa è stata firmata al minuto 72, quando Lamela si era già fatto espellere e la Roma non reagiva più agli stimoli: fuori Totti, l’uomo dei record, pensando al Bologna che arriva domenica all’Olimpico.

Redazione

(Corriere dello Sport-R.Maida) La resa è stata firmata al minuto 72, quando Lamela si era già fatto espellere e la Roma non reagiva più agli stimoli: fuori Totti, l'uomo dei record, pensando al Bologna che arriva domenica all'Olimpico.

Quando Totti esce, significa che la partita è finita in un senso o nell'altro. Luis Enrique l'ha capito, non c'era partita, e ha deciso che era saggio risparmiare energie, a maggior ragione perché il suo giocatore migliore era stato appena ammonito per un fallo su Bonucci. Addio Coppa Italia, dopo l'infausto saluto estivo all'Europa League.

 

AMARO DEBUTTO - In realtà la Roma non è mai stata in corsa con la Juve, troppo superiore sotto ogni punto di vista. Per i 298 tifosi romanisti che hanno testato la meraviglia dello Juventus Stadium, (...), è stata una notte di sofferenza sin dai primi minuti perché da una parte c'era una squadra indemonitata nonostante le assenze, mentre la Roma è apparsa intimorita, quasi riverente nei confronti di un avversario sicurissimo di sé. Luis Enrique è d'accordo solo in parte: «Magari siamo entrati in campo un po' timorosi. Ma nel complesso ho visto una sfida equilibrata. Il risultato è negativo, però per me gli episodi sono stati decisivi. Ora andiamo avanti. Siamo dispiaciuti di uscire dalla Coppa Italia ma ci rialzeremo, l'atteggiamento della squadra è stato giusto. Sono molto ottimista e sono abituato a ripartire dopo una caduta» .

VERSIONE -L'allenatore anzi ritiene di «dover fare i complimenti ai ragazzi, che hanno interpretato la partita in maniera corretta. Non dimentichiamo che la Juventus è prima in classifica e in questo momento, insieme con il Milan, è la squadra italiana più forte che ci sia» . E allora come spiegare questo 0-3? «Abbiamo commesso degli errori: sbagliando certi dettagli si perde, specialmente contro i grandi avversari. Il primo gol è nato da un inserimento centrale, il secondo da una palla lunga che Del Piero ha sfruttato con una giocata incredibile. A quel punto per noi è diventato tutto difficile» . Nemmeno in attacco la Roma è riuscita a costruire il suo solito gioco: «Nella fase offensiva ci è mancato qualcosa in effetti. Ma ripeto, per me la Juve non è stata così superiore alla Roma.Nel secondo tempo anzi abbiamo giocato bene, pressando alto anche in dieci contro undici come piace a me: purtroppo forse era tardi per rimettere in piedi la partita. Però ci abbiamo provato fino all'ultimo, rischiando tutto, perché sapevamo che in una partita di coppa perdere due o tre a zero non cambia niente» . Lo Juventus Stadium ha impressionato la Roma. Ma Luis Enrique non cerca scuse: «Ho trovato un'atmosfera bellissima, soprattutto per i giocatori della Juventus che hanno i tifosi così vicini al campo. Comunque uno stadio non influenza più di tanto il risultato» . Niente scuse anche per certe scelte strategiche. «Non sono pentito della cessione di Borriello - dice con un sorriso - Marco è un ottimo calciatore e ora gioca nella Juve. Ma noi siamo contenti così» .

IL SALUTO -

Dopo le interviste, Luis Enrique ha incrociato Antonio Conte in sala stampa. I due si stimano molto e se lo sono detti in faccia. «Bravo, stai andando alla grande, sempre più forte» ha detto Luis Enrique. «Complimenti a te, ti seguo e mi accorgo di tutto...» gli ha risposto Conte. Ecco il fair play di Juventus-Roma.