(Corriere dello Sport - A.Santoni) L’Italia trova un centravanti coi baffi. Straordinario Osvaldo, che gioca, segna due volte, gol normali per un fenomeno dell’acrobazia come lui, ma pesantissimi, si offre alla squadra come se tutto fosse naturale e consueto. Ma il viaggio in terra bulgara è stato pieno di ombre per l’Italia rinnovata di Prandelli, che ora insegue l’Armenia, vittoriosa a Malta. Un pareggio che è la somma di uno svantaggio (30', tiraccio dell’ottimo Manolev, facilitato da un errore di Buffon), di un sorpasso molto fortunato (uno-due di Osvaldo, 30' e 36') e di una chiusura bulgara (20' della ripresa), nel momento italiano più caotico, a cui ha contribuito anche Prandelli con cambi di modulo (difesa a 4) e di uomini (Diamanti per Giaccherini) non azzeccati. Come se non bastasse, come poco più di due mesi fa, a Kiev contro la Spagna, l’Italia ha finito in dieci uomini, per un infortunio a De Rossi avvenuto a cambi già effettuati. Incredibilmente, in quel quarto d’ora finale la formazione azzurra è andata addirittura vicina al successo, con Destro, subentrato a un Giovinco rimasto su rendimenti bassi e con il solito inesauribile Marchisio.
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Piccola Italia grande Osvaldo
(Corriere dello Sport – A.Santoni) L’Italia trova un centravanti coi baffi.
SALITA - Sarebbe ingiusto recriminare, comunque, pur se sul 2-2 di Milanov c’è un fuorigioco, non solare per altro, di Micanski in partenza. Lenta, involuta, la squadra azzurra ha rischiato di perdere all’esordio delle qualificazioni su un campo che per altro storicamente non l’ha mai vista vincere (2 ko e ora 3 pareggi). Il ct, puntando sul 3-5-2, contava di dare ai suoi più motivi di sicurezza che di tensione. Uno schieramento che avrebbe dovuto liberare Pirlo nella zona chiave del campo e che invece è risultato per nulla convincente. C’era una strana tensione poi che strisciava tra i vicecampioni d’Europa. Troppi battibecchi, poca collaborazione. Questo sul piano “morale”. Su quello tattico invece la Nazionale è rimasta impelagata in mezzo al campo dove si sono ammassati per lunghi tratti anche venti giocatori. Senza velocità, senza giro palla, senza allargare e pressare sulle fasce, è diventato molto complicato per gli azzurri trovare il bandolo della matassa.
TOSTI - Davanti oltretutto i ragazzoni di Penev ci hanno dato dentro con la fede fin dall’inizio, mandando Popov e Gargarov a rompere gli schemi a Pirlo e mettendola sul piano della corsa, trovando come detto il risultato sperato, davanti a uno stadio semivuoto ma comunque non abbastanza per fare a meno di un manipolo di idioti, pronti a fischiare l’inno italiano e a buttare un paio di bomboni tra le gambe dei poliziotti a bordo campo.
BENE OSVALDO - Il meglio della serata, come detto, comunque è stata la prestazione di Osvaldo, bravo a sfruttare una bella azione Bonucci-Marchisio-Giovinco con girata finale sporca nell’area piccola e poco dopo a mettere a segno il momentaneo 2-1 di testa, con deviazione di Ivanov, in cima a una bella percussione di Giaccherini, altro plus azzurro della serata. L’attaccante della Roma ha dunque sfruttato al meglio l’occasione datagli dal ct, in assenza di Balotelli. Come detto, almeno questo è un fatto: nella serata in cui l’Italia ritrovava un centravanti di nome e di fatto, questi ha fatto quello che ci si aspettava da lui. Diverso il discorso per Giovinco. Ancora sembra che le cose migliori, a certi livelli, gli riescano a risultato favorevole per la propria squadra. Qualcosa ha fatto, ma molto ha stentato.
ERRORE - Stesso dicasi per Ogbonna dietro, altro giovane su cui Prandelli scommette per il Brasile. Di De Rossi abbiamo detto, bisogna ricordare comunque le sue precedenti difficoltà a trovare il giusto spazio in mezzo al campo. Tra le note negative anche le scelte di Prandelli. Aver tolto Giaccherini per Diamanti, sul 2-1 a favore degli azzurri, nel momento in cui ha chiesto ai suoi di mettersi a 4 dietro, ha provocato un cortocircuito, poco fortunato per altro, che ha permesso alla Bulgaria di pareggiare. In Estonia, due anni fa, dopo una partita simile, difficile all’inizio, la Nazionale alla fine vinse. Stavolta c’è stato Osvaldo ad addolcire questo pareggio complicato.
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