rassegna stampa

Piacere, Roma Sono Nico Lopez

(Corriere dello Sport – R.Boccardelli) Non è passato neanche un anno da quel fatidico 1 ottobre del 2011 quando, al compimento del suo diciottesimo anno,

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Boccardelli) Non è passato neanche un anno da quel fatidico 1 ottobre del 2011 quando, al compimento del suo diciottesimo anno, Nicolas Federico Lopez Alonso con tanto di genitori al seguito potè finalmente uscire dal suo “nascondiglio” romano dove lo aveva sistemato Sabatini. Sì, perchè Nico Lopez, piccolo talento di Montevideo, in Patria era stato considerato addirittura rapito provocando anche un’interrogazione parlamentare. In realtà, con una delle sue operazioni alla sudamericana, per non farselo scappare Sabatini lo portò a Roma con qualche giorno di anticipo sulla maggiore età, sistemando poi le cose a livello ufficiale con l’acquisto dal Nacional di Montevideo per un milione di dollari. Ratificato l’11 gennaio di quest’anno.

IN PRIMAVERA - Neanche titolare nella Primavera di De Rossi, solo in panchina nella finale di Coppa Italia all’Olimpico contro la Juventus, ma in costante crescita e fortunatamente al riparo dai rovesci e dalle polemiche della Roma di Luis Enrique, Nico ha così potuto affrontare con calma crescita e ambientamento segnalandosi comunque come cecchino infallibile in zona gol quando chiamato in causa dal papà di Daniele. Un periodo apparentemente di scarsa considerazione, in realtà prezioso per il piccolo talento.

PRONTO PER ZEMAN - Nella rivoluzione zemaniana Nico Lopez è entrato in punta di piedi, come il pulcino della comitiva, una sorta di mascotte, ma quando è stato chiamato in causa ha subito imposto la limpidezza del suo sinistro, capace di trovare la porta facilmente e spettacolarmente. Ecco allora che il piccolo Nico si fa strada e, strada facendo, rischia di diventare un titolare in una Roma che in attacco può vantare fior di giocatori. In teoria è chiuso da Lamela, stesso ruolo ma con qualche mese, malizia e muscolo in più, ma Zeman lo vede bene e lo ha già schierato più volte dal primo minuto. Stasera in ogni caso sarà il suo debutto all’Olimpico, per tagliare così un piccolo traguardo, raggiunto dieci mesi dopo quel suo rocambolesco arrivo nella capitale. Il primo, sperano i tifosi della Roma (e ne è convinto Sabatini) di una serie che potrebbero portarlo a recitare un ruolo importante nella Roma del futuro. L’età è dalla sua parte, il talento che comincia ad esprimere a livello dei “grandi” anche. E Zeman nelle sue poche ma chiare parole ha dato già una prima sentenza: «Nico Lopez è uno degli attaccanti della Roma, alla pari con gli altri». Detto dal boemo è una vera e propria consacrazione.

OCCASIONE - Ricorda un po’ Daniel Fonseca Nico Lopez, il suo connazionale che ha vestito anche la maglia della Roma negli Anni Novanta formando una bella coppia d’attacco con Abel Balbo. E non solo per i denti sporgenti: come Daniel, Nico ha un irresistibile dribbling di sinistro a rientrare e un tiro secco e preciso, preferibilmente rasoterra, che spesso non dà tempo e scampo ai portieri. Alberto De Rossi in Primavera ha schierato il ragazzo di Montevideo sulle fasce d’attacco, più a sinistra che a destra. Zeman invece, che ama avere gli attaccanti esterni col piede opposto alla fascia di competenza, lo ha battezzato subito a destra, “riserva” di Lamela, anche lui spedito a destra. Entrambi mancini, con un modo simile di interpretare il ruolo.

Stasera potrebbe toccargli subito una maglia da titolare, o comunque una buona parte del secondo tempo, se non tutto. E’ l’occasione per mostrare per la prima volta all’Olimpico e davanti ad un pubblico finalmente importante che le mirabilie intraviste in Alto Adige e in Austria non sono solo piccole perle estive, ma fanno parte di un bagaglio da giocatore vero, uno che può crescere con la Roma e far crescere la squadra giallorossa.