rassegna stampa

Anche per Uçan il battesimo del turnover

Con il rientro degli infortunati Garcia può finalmente ampliare il turn over. Sabato sera è stata la volta di Uçan, 23° giocatore a scendere in campo con la Roma quest'anno.

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Il Corriere dello Sport, stamattina,ha paragonato Garcia a Pollicino che, smarritosi nel bosco, lascia le briciole dietro di sé. L'allenatore però, voltatosi per tornare indietro, invece di non trovare la strada, non trova la squadra, decimata dagli infortuni.

Ciònonostante la Roma ha continuato a vincere, a parte la nottata ormai passata della Juventus. Lo stesso Garcia ha conservato l’opportunità di ruotare vorticosamente le formazioni, gestendo nel modo più razionale possibile le energie e le presenze. Sabato sera erano sei gli indisponibili della rosa di base, ma Garcia ha trovato comunque il sistema di dare qualche minuto a Paredes - non la partita intera che il ragazzo aveva sperato, questo è vero - e di concedere un’apparizione ancora più breve al suddetto Uçan, Sabato sera 23º giocatore della stagione giallorossa.

Il tecnico francese usa le sostituzioni a vari scopi: per mettere riparo agli infortuni, come chiunque altro, e per consentire di respirare a chi è stanco, così fan tutti. Però ne ha anche una visione politica. Se è possibile, fa abituare all’atmosfera delle gare con qualche ingresso nei finali di partita giocatori che intende di lì a poco promuovere a un livello di presenza più continuo.Questo lascia pensare come nelle prossime giornate di Serie A, soprattutto, avremo modo di valutare con più comodo le qualità, per esempio, di Uçan invece di limitarci a individuarle nei pochi tocchi di palla, delicati in verità, di sabato sera. Intanto il giocatore più presente della Roma in questo campionato al momento è Nainggolan: 619 minuti e 7 presenze, cioè tutte quelle praticabili.

Seguono De Sanctis, Manolas e Pjanic, abbastanza vicini. Ljajic ha giocato 333 minuti, più di Florenzi, ed è stato utilizzato in 6 partite, oltre che in una delle due gare di Champions League. Non può lamentarsi dell’attenzione dell’allenatore e infatti non indossa più la maschera della tragedia. Anzi, il crepuscolo nel quale è stata disputata la partita con il Chievo è stato ornato da diversi dei suoi sorrisi, esattamente quel che Garcia voleva vedere.