rassegna stampa

Papà De Rossi: «Il futuro è qui»

(Corriere dello Sport – S.Di Segni) Con il futuro ha un rapporto speciale, lo maneggia tutti i giorni,

Redazione

(Corriere dello Sport - S.Di Segni)Con il futuro ha un rapporto speciale, lo maneggia tutti i giorni, lo fissa negli occhi tante volte quante sono quelle in cui incrocia lo sguardo di uno dei suoi ragazzi. Non dite ad Alberto De Rossi che il settore giovanile in tempi di crisi è più importante, perché «qui non si combattono mica le difficoltà dell’oggi, qui si costruisce il domani» . Non è solo modestia, se l’allenatore fa fatica a soffermarsi troppo sulla vittoria dell’altro ieri: prima Supercoppa Primavera della storia romanista, 2-1 all’Inter, scatta la telefonata del ds Sabatini, poi quella dell’ad Fenucci, «siamo orgogliosi» . Lui elogia la sua piccola, grande truppa e parla del risultato «vero» : non è la coppa, è la crescita. Quella che ha portato Nico Lopez, Romagnoli e Florenzi in prima squadra, tanto per fare un esempio: «Ma non fatemi parlare di loro, è più giusto soffermarci sul ciclo attuale» .

De Rossi, si è parlato tanto della Cantera giallorossa e dei programmi della Roma americana. Si sente più responsabilizzato?

«Non lo nascondo. La politica di questa società ti fa sentire al centro dell’attenzione, da altre parti si lavora tanto per farlo, qui non è così».

Poco più di dodici mesi fa ha regalato il primo successo a Pallotta e soci con lo scudetto Primavera, poi è arrivata la Coppa Italia, ora la Supercoppa. Che effetto le fa?

«Sono felice di constatare con quanta attenzione il club ci sia vicino. Dopo il fischio finale le prime due persone che ho sentito sono state Sabatini e Fenucci, credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro».

Che effetto le fa sentir dire che il rovescio della medaglia, nella crisi del calcio italiano, sia lo spazio che avranno i giovani?

«Per noi la cura del settore prescinde da questa teoria. Abbiamo sempre creduto in quello che facciamo, sull’ultimo biennio ci sono riscontri importanti, basta vedere cosa è successo ai nostri giocatori nell’ultima finestra di mercato».

Per non parlare di quello che è successo a Lopez alla prima di campionato...

«Talento impressionante, ma non fatemi intromettere, ora Nico lavora con i grandi».

Può fare un’eccezione per Florenzi, Verre e Crescenzi? Figli suoi in Under 21.

«Florenzi ha mentenuto intatta la spensieratezza e la voglia di giocare. Se non facesse il professionista correrebbe dietro ad un pallone per strada. Verre è straordinario, non si ferma mai, migliora di giorno in giorno. Quanto a Crescenzi, è uno che si è costruito da solo, ha un grande carattere ed è un bel vedere».

Nel frattempo la sua Primavera continua a pescare anche fuori dall’Italia.

«Il direttore conosce il mercato a 360° e quando nota un elemento valido non se lo lascia sfuggire. Cito Bumba per elogiare il resto del gruppo: tutti i ragazzi lo hanno accolto benissimo, lo hanno aiutato ad inserirsi, fuori e dentro al campo. Lui dava già del tu al pallone, qui ha trovato una squadra».

De Rossi è favorevole all’iscrizione delle squadre Primavera in serie B?

«Favorevolissimo, soprattutto ora che hanno abbassato i limiti di età: il gap con la prima squadra è enorme, la soluzione può facilitare l’osmosi».

A proposito di osmosi, cosa le ha lasciato Luis Enrique?

«Il ricordo di un grande rapporto e una serie di suggerimenti utilissimi».

E cosa ha trovato con Zeman?

«Semplicemente il tecnico che sa trattare l’argomento giovani meglio di chiunque altro».

Quale sarebbe il consiglio di papà De Rossi, se suo figlio Daniele un giorno volesse intraprendere la carriera di allenatore?

«Discorso prematuro, non so se avrà intenzione di cimentarsi, io ora lo vedo calciatore. Poi sarà lui a decidere. Un consiglio si può dare su altre cose...».