(Corriere dello Sport)«Le regole sono poche e chiare. E valgono per tutti» . Così durante la stagione scorsa Luis Enrique, che incarnava l’idea di tecnico moderno voluto dalla nuova Roma, parlava dopo che Daniele De Rossi era stato escluso dalla partita di Bergamo per un ritardo alla riunione tecnica. Ora: a Trigoria è cambiato l’allenatore, si è passati dallo spagnolo a Zeman, ma di certo non è cambiata la politica delle regole, dell’ormai famoso codice etico, lo stesso che Prandelli ha introdotto nella sua Italia (il ct azzurro ha elogiato le scelte della Roma), che dice che le regole sono poche, chiare e valgono per tutti. Daniele De Rossi un mese fa è stato multato successivamente al rosso ricevuto per il pugno rifilato a Mauri durante il derby: tre giornate di squalifica dal giudice e 30% dello stipendio mensile trattenuto dalla società. Lo stesso vale stavolta per Osvaldo: tre turni di squalifica in arrivo e multa del club.
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Pablo e De Rossi, percorso comune
(Corriere dello Sport) «Le regole sono poche e chiare. E valgono per tutti» .
PERCORSO - Da notare che i casi disciplinari più eclatanti di questa prima parte di nuova stagione, in casa giallorossa hanno riguardato proprio i due giocatori che Zeman aveva escluso nella partita contro l’Atalanta (quella di campionato del 7 ottobre terminata 2-0) perché colpevoli, secondo il tecnico, «di scarso impegno e di pensare ai fatti propri e non all’interesse collettivo» . La domanda che viene in mente è una: i due giocatori sono nervosi per le difficoltà incontrate o Zeman aveva capito tutto con largo anticipo e aveva centrato il problema relativo a due ragazzi particolari? Forse un po’ di entrambe le cose.
SCELTA -De Rossi martedì sera è tornato titolare della Roma proprio dopo il derby. Lo ha fatto nel ruolo che preferisce: mediano centrale. Ma lo ha fatto anche in Coppa Italia, quando solitamente gli allenatori scelgono le seconde linee per dare respiro a chi ha giocato di più in campionato e testare quelle che una volta si chiamavano riserve. De Rossi sembra essersi messo alle spalle tutti i problemi e ora appare intenzionato a ritrovare la retta via, tra prestazioni in campo e rapporti con il tecnico: il centrocampista si è impegnato a seguire le direttive di Zeman, provando a giocare più veloce e in verticale di quanto sia naturalmente nelle sue doti. Zeman, infatti, ha apprezzato.
TRASFERTA - Ora però c’è il campionato e le possibilità di rivedere De Rossi in campo si riducono. Il mediano dovrà faticare non poco per convincere l’allenatore a puntare su di lui per un posto da titolare. Zeman sembra orientato a scegliere ancora i “suoi” uomini, quelli che gli hanno garantito equilibrio, vittorie e punti nelle ultime settimane: Tachtsidis centrale e Bradley-Florenzi intermedi in questo momento forniscono maggiori garanzie. Per De Rossi si prevede un’altra partenza in panchina. E questo, al di là di tutto il resto, è la cosa che gli dispiace di più. Un giocatore come lui ha bisogno di sentirsi al centro di tutto, non solo del campo. Se De Rossi capirà di non essere più così fondamentale gli scenari potranno cambiare da un momento all’altro. E il mercato di gennaio, con i suoi tanti grandi club pronti ad entrare in azione per prendere De Rossi, è vicino.
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