rassegna stampa

Osvaldo stregato: «Dove vado? Sto troppo bene qui»

(Corriere dello Sport – R.Maida) Nella notte delle conferme, il sorriso di Daniel Osvaldo è una certezza in più. I capelli sono legati ma l’eloquio è fluente all’uscita degli spogliatoi.

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Maida) Nella notte delle conferme, il sorriso di Daniel Osvaldo è una certezza in più. I capelli sono legati ma l’eloquio è fluente all’uscita degli spogliatoi. «Ma dove volete che vada - racconta ridendo, nel commentare le voci di mercato - io sto bene qui, rimango alla Roma» . Anche se la concorrenza in attacco è aumentata con l’arrivo di Destro e la promozione di Nico Lopez, Osvaldo è convinto di potersi giocare le sue carte. E intanto, si avvicina al campionato con la palma di miglior cannoniere della squadra estiva (8 gol): «Con Zeman, che è sempre il numero uno, tutti possono inserirsi negli schemi. In attacco, a parte il capitano che è di un altro pianeta, siamo sullo stesso piano. Penso che ci alterneremo, non ci saranno problemi. Stiamo lavorando bene in vista del campionato, ora speriamo di battere il Catania» .

IL DEBUTTO - E se Osvaldo ha l’aria felice, Leandro Castan è addirittura entusiasta dopo la prima partita giocata all’Olimpico: «Sono molto felice dell’accoglienza, è stata una grande festa. Avevo sentito parlare del pubblico romanista ma devo ammettere che averlo provato sulla mia pelle è stato speciale. Questa è una tifoseria molto calorosa che può essere il valore aggiunto per la nostra stagione» . Sulla crescita individuale, spiega: «Sono soddisfatto di come ho giocato. E’ ovvio che non tutto può essere perfetto in poche settimane. Ma con Burdisso mi trovo benissimo, parliamo molto durante le partite, Nico ha una qualità incredibile. Insieme dobbiamo riuscire a infondere sicurezza al resto della squadra» .

IL DEBUTTO/2 - Chiude un altro che con questa maglia, davanti a questa gente, non aveva mai giocato: Federico Balzaretti. «E’ stata una grande emozione vedere uno stadio così pieno il 19 agosto - ammette - Non capita tutti i giorni. E’ anche una responsabilità per noi calciatori, che siamo obbligati a esprimere il massimo delle nostre qualità» . Non è stato così contro l’Aris, ma fa niente: «Sul piano del gioco abbiamo fatto vedere qualcosa, anzi più di qualcosa, ma dobbiamo crescere. Commettiamo ancora degli errori. Comunque se non siamo stati brillantissimi è anche a causa della preparazione che abbiamo svolto. Sono sicuro che più avanti raccoglieremo i frutti della nostra fatica» . Sulle prospettive della Roma, preferisce non sbilanciarsi: «Non voglio fare classifiche prima dell’inizio del campionato: pensiamo a fare un calcio divertente e vincente. Questa è una piazza che si emoziona facilmente e l’entusiasmo di sicuro è un buon punto di partenza per lavorare. Noi però abbiamo il dovere di mantenere i piedi per terra»