rassegna stampa

Osvaldo, occasione d’oro

(Corriere dello Sport-A.Polverosi)Se un buon giocatore di Serie A prova per mille volte di fila il lancio con cui Francesco Totti ha fatto segnare Osvaldo a San Siro

Redazione

(Corriere dello Sport-A.Polverosi)Se un buon giocatore di Serie A prova per mille volte di fila il lancio con cui Francesco Totti ha fatto segnare Osvaldo a San Siro alla fine probabilmente ci riesce. Un buon giocatore lo può fare, ma nessun giocatore (...) lo può pensare. Eravamo 45.000 sabato sera nelle tribune di San Siro, alzi la mano chi ha pensato che Totti potesse mettere la palla lì in quel preciso istante.

Per la verità uno dei 45.000 lo sapeva, anche se non era in tribuna ma in campo. Lo sapeva Osvaldo, che non ha perso tempo, non ha perso il passo e non ha perso di vista il suo capitano quando con quel colpo a pelo d’erba ha sparecchiato la difesa dell’Inter. Il gol di Osvaldo è stato la prosecuzione dell’assist di Totti, una congiunzione, una “e” in una frase perfetta. Se avesse segnato mirando l’angolino anche la magìa di quel passaggio sarebbe un po’ svanita. Invece il ragazzo con la cipolla ci ha aggiunto qualcosa, o almeno non gli ha tolto niente, perché il cucchiaino con cui ha superato Castellazzi ha dato un senso compiuto a tutta l’idea, dalla sua nascita improvvisa alla sua conclusione esaltante.

UN POSTO DA TITOLARE- Prandelli aveva già deciso qualche ora prima che Osvaldo sarebbe tornato nel gruppo dell’Italia. Si era convinto dopo un’altra rete fantastica, quella col Catania. Poi il gol, l’assist per Marquinho e tutta la prestazione contro l’Inter hanno dato ragione al ct e spinto l’italo-argentino ancora più su nella considerazione tecnica del ct. Dei sei attaccanti (...) chiamati a Coverciano, il romanista è quello che ha maggiori chances di partire da titolare in Bulgaria.

L’ESCLUSIONE- Ma più di una maglia, Osvaldo deve recuperare la stima extra campo di Prandelli. Che non ha fatto tanti giri di parola nemmeno nella conferenza stampa di lunedì quando ha spiegato il motivo per cui lo aveva escluso dagli Europei: «Nelle ultime partite di campionato lo avevo visto troppo nervoso» . Il riferimento era soprattutto ad Atalanta-Roma 4-1 di metà marzo: Osvaldo si era fatto cacciare a inizio ripresa da Damato per un fallaccio su Cigarini. In Polonia/Ucraina gli avrebbe fatto comodo Osvaldo, quello vero. Quando sabato sera Bergonzi, nel primo minuto di recupero, gli ha mostrato per la seconda volta il giallo e poi il rosso per un tocco di mano (ma è stato più di un errore, è stata una cattiveria: Osvaldo si era coperto il volto per il tiro e non aveva interrotto nessuna azione), si sarà subito preoccupato della reazione di Prandelli. Che invece aveva capito la dinamica dell’azione e non ci ha proprio pensato a depennarlo dall’elenco dei convocati.

L’OCCASIONE- Del resto, appena ha ripreso a giocare e segnare, il ct l’ha richiamato in Nazionale e ora, anche per l’infortunio di Pazzini, ha davvero la possibilità di partire da titolare. Fra gli altri, dovrà battere la concorrenza di Destro che il ct, a differenza di Zeman, vede come punta centrale, anche se di (molto) movimento. Nell’amichevole contro l’Inghilterra, Destro ha giocato centravanti (con Diamanti a destra e El Shaarawy a sinistra) e Prandelli, commentando la partita, aveva detto: «Torniamo a casa con due certezze in più, Ogbonna e Destro» . Che a Milano contro l’Inter ha fatto l’esterno destro (gioco di parole inevitabile, ma chiediamo scusa lo stesso) ed è sembrato piuttosto impacciato. Osvaldo no, era in mezzo al campo, dentro al suo ruolo e a una squadra che sente sempre più sua. Allo stesso modo, adesso deve riconquistare la Nazionale. Prandelli gli ha dato un’altra occasione, sta a lui non sciuparla. Un italo-argentino centravanti dell’Italia in un Mondiale in Brasile: il sogno è questo.