Ma che cos’è Totti oggi? Un capitano non giocatore, un giocatore che all’occorrenza fa da capitano, un dittatore dello spogliatoio, una bambola dell’infanzia alla quale i tifosi bambini non vogliono rinunciare?
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Ora punta al 10 nel derby «Per noi romani è dura»
Ma che cos’è Totti oggi? Un capitano non giocatore, un giocatore che all’occorrenza fa da capitano, un dittatore dello spogliatoio, una bambola dell’infanzia alla quale i tifosi bambini non vogliono rinunciare?
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, bisognerebbe essere spettatori abituali delle partite della Roma per individuare la risposta esatta. Francesco Totti è un calciatore di carisma immenso e di monumentale passato che ancora oggi riesce a far cambiare marcia alla squadra per la quale gioca, quella per la quale ha sempre giocato e per la quale è felice di poter giocare ancora due o tre anni. E’ il navigatore satellitare della Roma, il meccanismo che individua la posizione di qualsiasi compagno in qualsiasi momento e se è il caso lo aggancia e gli depone il pallone tra i piedi.
No, certo. Totti è un po’ serio, un po’ serioso e un po’ superstizioso. E anche molto attento a non offendere gratuitamente gli avversari che in campo si sente libero di mandare a quel paese. Lì non è gratis, costa botte date e prese. Gli piacerebbe un giorno affrontare il derby con l’indifferenza di un filosofo cinico, ma sa bene che non ci riuscirà mai, allo stesso modo in cui è conscio di aver perduto l’elasticità fisica dei vent’anni.«Siamo tre romani in squadra. Per fortuna non ce ne sono di più. E’ normale che noi si viva questa partita in maniera differente. Siamo nati qui, siamo cresciuti qui, la sentiamo di più. Meglio se gli altri non soffrono quanto noi».
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