rassegna stampa

Ora parliamo con serietà di moviola in campo

(corrieredellosport.it-S.Agresti) E dopo la settimana dei veleni e dello scempio arbitrale, rispuntò la Juve. Spietata come solo le grandi sanno essere, mai sazia come può esserlo una squadra allenata da Conte.

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(corrieredellosport.it-S.Agresti)E dopo la settimana dei veleni e dello scempio arbitrale, rispuntò la Juve. Spietata come solo le grandi sanno essere, mai sazia come può esserlo una squadra allenata da Conte. Perciò capace di vincere a San Siro, impresa che fa sempre un certo effetto, benché si sia confrontata con uno dei Milan migliori della stagione, in grado di creare molti grattacapi ai bianconeri per tutto il primo tempo e di sfiorare spesso il gol, anche in modo clamoroso (pazzesco il doppio salvataggio Buffon-Bonucci). Poi, d’un tratto, quando ancora ti domandi com’è possibile che Seedorf non sia in vantaggio, ecco la grande squadra: una rete, poi due e tutti a casa.

Più undici, dice la classifica, e anche se la Roma si trova virtualmente a meno otto (deve recuperare la partita con il Parma) questo turno di campionato ha forse chiuso definitivamente il sogno di rimonta giallorosso. Era, infatti, una giornata in apparenza favorevole a Garcia; invece Conte ha allungato ancora, e dunque diventa complicatissimo anche solo ipotizzare un recupero.

Non solo. La Juve è stata l’unica tra le prime sei a vincere, a testimonianza che il potere logora chi non ce l’ha, mentre non danneggia chi lo sa gestire. Come i bianconeri, appunto. I quali non hanno nemmeno sofferto il giovedì di Europa League, con tanto di viaggio in Turchia. Paradossalmente, le fatiche internazionali sembrano aver messo benzina nel motore di chi ha faticato di più. Prendete la Lazio: è tornata dalla Bulgaria stanca e delusa, invece è riuscita con merito a sbancare Firenze. Decisivo quel Marchetti che a Sofia ne aveva combinate di tutti i colori: ha saputo reagire ed è un gran bel segnale.

Hanno deluso Fiorentina e Napoli, reduci pure loro da gare europee, ma almeno in casa. A Benitez è mancato l’insostituibile Higuain, a Montella forse un po’ di serenità, tolta dai troppi torti subiti.

La protesta del popolo viola, però, deve far riflettere, soprattutto oggi che abbiamo finalmente attraversato una domenica senza grandi errori arbitrali. Crediamo che sia arrivato il momento di parlare, con serenità ma anche con decisione, dell’introduzione della moviola in campo. La nostra opinione la conoscete: è ridicolo che tutto il mondo sappia che un arbitro ha commesso uno sbaglio clamoroso dieci secondi dopo il fatto, tranne lui, e che non si possa far niente per rimediare. Vogliamo solo un calcio più equo e giusto. E se questo non va bene ai soliti arroganti - dalla Fifa a Nicchi - non ci interessa: è arrivato il momento di cambiare. Lo hanno fatto, del resto, il basket e il rugby, il tennis e il volley, discipline che continuano a godere di ottima salute. La Federcalcio si faccia portavoce della necessità avvertita dal nostro calcio. Siamo l’Italia, abbiamo vinto quattro Mondiali: caro Abete, qualcosa dovremo pur contare. O no?