(Corriere dello Sport - R.Maida)- Non toccategli i punti di forza del repertorio: la personalità, fino alla sfacciataggine, e l’attaccamento alla squadra, fino alla testardaggine. Daniel Osvaldo ha sbandierato queste caratteristiche, che sono pregi che confinano con i difetti, tante volte nella sua vita, anche in maniera anticonformistica, andando contro i suoi stessi interessi. La sensazione è che stia succedendo un’altra volta. Per la frenesia di giocare e per l’esigenza feroce di gol, nelle ultime tre partite è stato più un problema che una risorsa per la Roma. [...]
rassegna stampa
Ora la Roma ha nostalgia di Osvaldo
(Corriere dello Sport – R.Maida) – Non toccategli i punti di forza del repertorio: la personalità, fino alla sfacciataggine, e l’attaccamento alla squadra, fino alla testardaggine.
DOLORI - Lazio, Torino e Pescara. Ecco il trittico delle delusioni di Osvaldo. In queste circostanze Zeman non lo ha mai escluso, né discusso. Lo ha sostituito solo domenica a pochi minuti dalla fine, rinunciando a quello che ha definito «una forza della natura» e «il miglior talento della squadra dopo Totti» , quando era stato il giocatore a chiedere di uscire per il fastidio alla caviglia che lo tormenta da quasi un mese (e che senza gli antidolorifici lo avrebbe obbligato al riposo).[...]
PARADOSSO - Osvaldo si è reso conto che qualcosa non sta funzionando. Dopo la partita con il Torino, che proprio lui ha sbloccato su rigore, twittava amareggiato: «Non era serata, ho sbagliato tanti gol, ma l’importante è che abbiamo vinto». E in queste poche parole c’è molto dello spirito di Osvaldo, che ha già segnato 10 reti in stagione (7 con la Roma, 3 con la Nazionale) evitando di tirarsi indietro quando altri giocatori avrebbero preferito gestire l’infortunio e rigenerarsi, piuttosto che sopportare i dolorini e sottoporsi a brutte figure. E qui torniamo al punto di partenza: carattere e ostinazione. Osvaldo è questo, nel bene e nel male.
AFFETTO - Anche per questo nello spogliatoio, da Totti in giù, gli vogliono bene. I colleghi ne riconoscono il talento e la generosità, che sono la causa ineliminabile di certi eccessi (parolacce, litigi...). Quando Destro, il suo teorico concorrente per il ruolo di punta centrale, si è sfilato la maglia per festeggiare il gol segnato al Palermo, Osvaldo è stato il primo a proteggerlo fisicamente dalla severità dell’arbitro De Marco. E anche a Pescara, dopo la rete del compagno, il sorriso di Osvaldo era l’immagine di una felicità sincera. Del resto, se risolve definitivamente i problemi fisici, Osvaldo sa che continuerà a giocare titolare con Zeman. Ma nelle ultime settimane il vero Osvaldo non si è mai visto. Anzi, è proprio mancato. [...]
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