(Corriere dello Sport - R.Maida) Se anche a Juan scappa da ridere, significa che il parco giochi di Luis Enrique ha toccato una cima molto alta.
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Ora anche a Juan viene da ridere
(Corriere dello Sport – R.Maida) Se anche a Juan scappa da ridere, significa che il parco giochi di Luis Enrique ha toccato una cima molto alta.
E’ successo questo, nella Roma delle cinque vittorie consecutive che si divertiva con il Cesena: Juan ha sbattuto in rete la rassicurante palla del 4-1, ha sollevato timidamente il braccio per manifestare una sobria esultanza, poi davanti a Borini ha allargato un sorriso sincero, sintomo di felicità incontenibile.
DIVIETO DI SAMBA - Sarà stato uno sketch riuscito con il compagno, sarà stato il momento di euforia. Fatto sta che i compagni non l’avevano mai visto così allegro nei quattro anni e mezzo di Roma. Perché Juan di brasiliano carioca - presente il carnevale di Rio? - ha solo il passaporto. Per il resto è sempre stato un ragazzo serio, compassato, riservato, non capace o non voglioso di esprimere emozioni, almeno nella sua dimensione pubblica.(...)
LA CRESCITA - Luis Enrique lo ha frenato, all’inizio. «Allenati, ti seguo, sei un grande difensore ma non sei ancora al top» gli diceva. Juan ha storto la bocca, manifestando un educato dissenso, però poi ha capito sulla sua pelle che l’allenatore aveva ragione. Schierato titolare contro il Milan il 29 ottobre, si è dovuto fermare per un problema muscolare dopo aver concesso grazia e libertà a Ibrahimovic. Gli servivano altri allenamenti, un po’ di pazienza per adeguarsi alla nuova «intensità» che va di moda a Trigoria, il tempo di recuperare fiducia in se stesso. (...) A quel punto non ha avuto più difficoltà, ritrovando un posto da titolare in difesa e riguardando con serenità quel contratto che scade nel 2013: ora, alla soglia dei 33 anni che compirà il primo febbraio in campo a Cagliari, nessuno ha più intenzione di discuterlo.
IL CESENA - E mentre la società, dopo averlo messo sul mercato e aver pensato addirittura alla risoluzione del contratto, decideva di trattenerlo, Juan ha aumentato il ritmo e migliorato il rendimento. Fino alla serata di sabato in cui, a terra e in aria, ha cancellato gli attaccanti delCesena, giocando una delle più belle partite della carriera romanista. A completare la festa, poi, ha pescato il settimo gol in serie A, undici mesi dopo l’ultima volta: Roma-Parma 2-2, 27 febbraio 2011. Solo che quel giorno, Juan non aveva sorriso.
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