Garcia sta lavorando molto sotto il profilo mentale oltre che su quello tattico. La Roma sembra avere una maggiore consapevolezza di sè. Ragiona sul campo e prova a non perdere mai la lucidità e l’equilibrio a costo di abbondare nella ricostruzione del gioco laddove non riesce a trovare sbocchi, così come riporta il Corriere dello Sport. Un lavoro importante perchè le scorie delle ultime due stagioni si fanno sentire a livello psicologico, soprattutto nei giocatori che... c’erano. Sotto il profilo strettamente tattico si intravedono alcune novità rispetto alle passate gestioni. Si gioca molto sulle fasce, ma si bada molto anche al possesso palla, a costo di ricominciare mille volte l’azione. E lo si fa in sicurezza, nel senso che la difesa si alza ma non troppo e non sono mai meno di tre i giocatori nella propria metà campo. Già visto con Luis Enrique il De Rossi che si abbassa quasi all’altezza dei centrali di difesa. Bene anche lo schema di recupero palla da rilancio dal fondo del portiere avversario con forte densità di giocatori sull’attaccante che in teoria dovrebbe ricevere. La nota lieta arriva sicuramente da Strootman, centrocampista di caratura internazionale, fermato purtroppo da un infortunio alla caviglia sinistra che gli impedirà di esordire domenica prossima a Livorno nella serie A italiana. Strootman ha visone di gioco, linee di passaggio pulite ed intelligenti. Ha un gran tiro di sinistro e si fa senire anche in fase di recupero. Molto bene anche Alessandro Florenzi, pimpante come al solito e bravo negli inserimenti senza palla. De Sanctis guida la difesa dall’alto della sua esperienza, Benatia sovrasta spesso gli avversari sotto il profilo atletico.
rassegna stampa
Nuova Roma, serve lo sprint
Garcia sta lavorando molto sotto il profilo mentale oltre che su quello tattico. La Roma sembra avere una maggiore consapevolezza di sè. Ragiona sul campo e prova a non perdere mai la lucidità e l’equilibrio a costo di abbondare nella...
La Roma è in evidente ritardo di condizione atletica. Complice anche il caldo, a Terni l’altro ieri non riusciva a dare velocità alla sua manovra. Garcia ha una settimana di tempo per lavorare sulla rapidità e sulla reattività. Molti giocatori giallorossi hanno una struttura fisica importante. La Roma ha giustamente aggiunto chili e muscoli all’organico un po’ troppo leggerino degli anni scorsi, ma bisogna che la squadra tutta cominci ad alzare di più i ritmi. C’è un problema strutturale nel gioco della Roma. Che esponeva la squadra alle veloci ripartenze degli avversari nelle ultime due stagioni e che rischia di riproporsi anche adesso. Paradossalmente il pericolo nasce spesso proprio quando il pallone è tra i piedi dei giocatori più talentuosi come Totti e Lamela, che vengono puntualmente raddoppiati e triplicati. Bene, quando entrano in possesso di palla molti altri giallorossi vanno nello spazio per ricevere e dettare il passaggio. Se in quel frangente la Roma perde palla sono dolori, perchè mezza squadra è già oltre la linea del pallone in proiezione offensiva. La difesa non sembra ben assortita nei due centrali. C’è chi sta meglio e chi sta peggio. Ed è normale a questo punto della stagione. Tra quelli più in ritardo c‘è Erik Lamela, ma l’impressione è che si tratti solo di un problema mentale, psicologico, legato alle voci di un suo possibile trasferimento in Premier League, al Tottenham. Lamela, che ha tutto per diventare un campione, eccede spesso negli individualismi e non partecipa al gioco come Garcia vorrebbe. In difesa Castan sembra in ritardo e sempre troppo falloso. Maicon è un po’ un rebus anche se dà segni di risveglio così come Daniele De Rossi che chiareamente non può essere al massimo ma che non è ancora ben chiaro che tipo di contributo riuscirà a dare quest’anno alla Roma dopo l’ultima, deludente stagione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA