(corrieredellosport.it-S.Agresti)In cinque minuti scarsi - quattro minuti e trentasei secondi, per la precisione - il calcio, quello italiano in particolare, dovrebbe avere preso coscienza di un paio di verità. Numero uno: la moviola in campo ormai è diventata, più che utile, imprescindibile; numero due: non può essere Rizzoli l’arbitro che ci rappresenterà ai Mondiali.
rassegna stampa
Moviola sì, Rizzoli no. Arrendetevi all’evidenza
(corrieredellosport.it-S.Agresti) In cinque minuti scarsi – quattro minuti e trentasei secondi, per la precisione – il calcio, quello italiano in particolare, dovrebbe avere preso coscienza di un paio di verità.
Sono stati, quelli di Sassuolo-Roma, minuti allucinanti.Non avevamo mai visto un arbitro cambiare idea tre o quattro volte, e soprattutto non lo avevamo mai visto chiedere a due calciatori se un contatto tra di loro fosse da rigore. Attenzione, non se avessero commesso un plateale tocco di mano sulla linea di porta, o chi fosse il vero colpevole di un fallo per evitare uno scambio di persona: in questi casi, ci si può affidare all’onestà dell’interlocutore. Rizzoli no, lui voleva addirittura decidere sul rigore per il Sassuolo in base all’interpretazione che Sansone e Benatia davano all’azione di cui erano stati protagonisti. Una pratica usata tra i bambini, là dove ci si affida al cosiddetto autoarbitraggio: ragazzi, decidete da soli, basta che vi divertiate. Sono, quelli, campionati senza risultati, vincitori, classifiche, interessi. Ma, come ha spiegato Benatia, «qui ci giochiamo salvezza e scudetto, che possiamo dire?». Era allibito, come noi.
Osservando quella sceneggiata, abbiamo avvertito un profondo senso di disagio. Per Nicchi, il presidente di questa armata allo sbando, e per Rizzoli, l’arbitro al quale vengono vergognosamente risparmiate quasi tutte le partite difficili affinché giunga «illibato» ai Mondiali (tutto inutile, però: commette disastri anche in gare ritenute agevoli). Come se Messi e Ronaldo non giocassero Barça- Real per evitare di farsi male in vista di Brasile 2014: non sarebbe uno spreco? E allora, se Rizzoli è davvero il nostro numero uno (e per noi non lo è), non è uno spreco che in questo campionato abbia diretto solo tre partite considerate «calde», mentre Rocchi e Orsato - ad esempio - ne hanno arbitrate ciascuno più del doppio? E’ così che si garantisce la regolarità della A, consentendo che l’arbitro ritenuto migliore fugga dalla responsabilità di gare infuocate?
A pensar male si potrebbe avere il dubbio che Rizzoli ieri abbia preso tempo sperando che gli arrivasse un aiuto dall’alto, un po’ come accadde con la testata di Zidane a Materazzi, prima applicazione (surrettizia) della moviola in campo. Noi, che a pensar male siamo abituati, per una volta vogliamo pensar bene. E sperare che quest’ultimo scempio convinca tutti a scegliere la strada della tecnologia: scommettiamo che con la moviola non servono quattro minuti e trentasei secondi per prendere una decisione? E alla luce del sole, senza patetici conciliaboli. Già, ma forse proprio questo fa paura: la luce del sole.
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