Essere tifosi e professionisti costituisce un delicato equilibrismo psicologico: non puoi rinnegare i sentimenti, che sono parte di te stesso, ma nemmeno esserne dominato, per rispetto del lavoro e della vita. Davide Moscardelli è un esempio riuscito di fusione, quasi di confusione di ruoli: è un calciatore di serie A, è un tifoso della Roma.
rassegna stampa
Moscardelli cuore di Roma
Essere tifosi e professionisti costituisce un delicato equilibrismo psicologico: non puoi rinnegare i sentimenti, che sono parte di te stesso, ma nemmeno esserne dominato, per rispetto del lavoro e della vita. Davide Moscardelli è un esempio...
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, nelle scorse settimane si era addirittura sparsa la voce che potesse coronare il suo sogno, indossare la maglia della Roma. Ma non era vero e Moscardelli, che ha i piedi per terra, lo sapeva e ci rideva su.«Davide avrebbe fatto tutta l’A1 in ginocchio sui ceci» raccontano gli amici di Tor de’ Cenci, che poi è un quartiere molto vicino a Trigoria. Non ha realizzato il sogno di giocare con i colori del cuore. Però ha raggiunto lo stesso la felicità: una villa ad Acilia, due figli magnifici, una famiglia sana, un bel via vai di macchine che sono «le mie bimbe» . E poi la barba, quel gioco di moda diventato business, da un’idea di Guendalina, che si è scoperta bravissima manager: 3.500 magliette vendute (tra i 20 e i 25 euro, a seconda del modello) soltanto via internet o nei Bologna point lo hanno reso un personaggio accattivante e simpatico.
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