rassegna stampa

Missione Garcia: rilanciare Marco

«Sto fuori pure io, che ho segnato 25.000 gol».  Così si lamentava Marco Borriello, un paio d’anni fa, quando faceva panchina alla Roma. E continuerà a farla quest’anno visto che il valzer degli attaccanti non si è concretizzato...

Redazione

«Sto fuori pure io, che ho segnato 25.000 gol».  Così si lamentava Marco Borriello, un paio d'anni fa, quando faceva panchina alla Roma. E continuerà a farla quest'anno visto che il valzer degli attaccanti non si è concretizzato e lui dovrà restare nella Capitale.

Ne parla oggi il Corriere dello Sport indicando come non è il massimo uno come Borriello per un gioco a girandola come quello del francese. Lui da centravanti vorrebbe stare più o meno fermo al centro e in avanti, come dice il nome. Tenere palla, far arrampicare la squadra fino alla trequarti, quindi cominciare a giocare. E’ così che il nostro Marco, anzi il loro Marco, quello della Roma che tale è rimasto con tutto il suo pesante ingaggio da quasi 4 milioni netti a stagione fino al 2015 tutto compreso, ha costruito la sua non secondaria fama di attaccante solido e saldo. Troppo saldo, per Garcia. Allora lui si è messo d’impegno per costringere l’allenatore della Roma a ripensarci. Ha preso a correre per il campo. A scendere lungo le fasce, a coprire le avanzate dei centrocampisti, a dettare i passaggi che in altre squadre magari vanno per conto loro ma alla Roma sono firmati Totti e dunque non sai mai in quali libere zone dell’area possano teletrasportarti. Che cosa resta alla Roma? Tenersi Borriello risvegliato dalle grida ininterrotte di Morgan De Sanctis, portiere avvezzo a insegnare il mestiere a tutti i compagni.

Sarà lui il centravanti della Roma che dovrà conquistarsi la fiducia di Rudi Garcia, in attesa del ritorno in gruppo di Mattia Destro.